La banda del sonnifero fa un'altra vittima

La banda del sonnifero fa un'altra vittima Roma, uomo di 84 anni ucciso per rapina La banda del sonnifero fa un'altra vittima Narcotizzato assieme alla moglie Rubati contanti e oggetti preziosi ROMA. Paolo Simeoni. 84 anni, viene trovato senza vita venerdì sera nel suo appartamento nel quartiere Prati a Roma. Secondo i primi accertamenti, si tratterebbe dell'ennesima vittima della banda del sonnifero, una o più - il numero non è ancora chiaro - associazioni di malviventi che colpiscono prevalentemente anziani. Molto spesso ad agire sono donne, giovani, dall'aria del tutto innocua: si introducono nelle case delle loro vittime con un pretesto, le addormentano e poi le derubano. Soltanto nel 1998 si sono verificati 45 casi di rapine di questo tipo, tanto da far ammettere al questore di Roma Antonio Pagnozzi che «la polizia sta seguendo attentamente il fenomeno. Quanto prima speriamo di arrestare i responsabili». Alcune volte la rapina si conclude con un grande spavento e la perdita di oggetti più o meno preziosi. Altre volte, l'epilogo è purtroppo molto più serio e grave. E' il caso di Paolo Simeoni. E' l'ora di pranzo di venerdì. Simeoni, ex maresciallo dell'esercito, sta ultimando gli acquisti al mercato. Tre persone lo fermano due donne e un uomo - raccontano di conoscere la moglie da molto tempo. Sembrano seri, informati, sanno che la donna insegnava alla scuola elementare Piattelli. Sono così garbati, convincenti che l'exmaresciallo trova del tutto naturale percorrere con loro i pochi metri che separano il mercato dal suo appartamento, im elegante edificio in stile inizio Novecento dalle solide mura color giallo chiaro situato di fronte al Teatro delle Vittorie. E trova del tutto naturale salire con loro fino al suo appartamento per «fare una sorpresa» alla moglie. La donna, Hilde Carnaci, 80 anni, sentendo bussare alla porta non sospetta nulla. I tre sconosciuti sono con il marito, «mi sono fidata e ho aperto la porta», racconta. I tre evitano di presentarsi subito e, come è consuetudine, la donna offre qualcosa da bere agli ospiti, un po' di liquore. Per i tre è un gioco da ragazzi far cadere a quel punto delle sostanze soporifere nei bicchieri dei due coniugi e, indisturbati, eseguire un rapido lavoro di «pulizia» del- A colpirgruppi dSi intronelledi ancon un e paddorm e sono i donne ducono case ziani pretesto oi li entano l'appartamento. Intorno alle 17,30 la portiera del palazzo accompagna un vinaio nell'appartamento dei due coniugi. Trascorre qualche minuto, poi la porta si apre. «Lui era piuttosto tranquillo - racconta la portiera - sembrava stesse bene, anche se ha detto di essere caduto poco prima. La moglie invece era distesa sul divano, intontita e stralunata, continuava a ripetere di essersi addormentata». Nessuno dei due si è però reso conto di quanto è accaduto, nè in quel momento è in grado di ricordare e ricostruire gli awenimenti. Né nell'appartamento vi sono tracce evidenti di rapina. La portiera dunque va via, pensando che i due abbiano soltanto bisogno di riposo. E' ormai sera quando il figlio tenta di mettersi in contatto con i genitori. Prova più volte senza ottenere risposta, poi si decide a chiamare la polizia. Una volante e una squadra di Vigili del Fuoco si recano sul posto. E' oltre mezzanotte quando la porta dell'appartamento viene aperta. Paolo Sùneoni è in bagno, riverso sul pavimento, ormai privo di vita. La moglie è in camera da letto, in stato confusionale. A stento ricorda di aver bevuto un bicchiere di liquore con alcune persone e poi di essersi addormentata. La donna viene ricoverata all'ospedale San Giacomo dove viene giudicata guaribile in due giorni, ma nessuno ha il coraggio di dirle che il marito è morto. L'appartamento viene sottoposto a un attento sopralluogo e ci si rende conto che c'è stata una rapina: mancano contanti e oggetti preziosi. La banda del sonnifero, dunque, ha colpito ancora. E ora nel palazzo di Simeoni qualcuno ricorda che nello stesso edificio qualche mese fa una donna era stata avvicinata da false assistenti sociali ma era riuscita ad allontanarle. E in tutti scatta la paura perché, come spiega il criminologo Maurizio Fiasco: «Gli anziani romani diventano una calamita per criminali e truffatori per le caratteristiche di debolezza strutturale e di disponibilità di beni a portata di mano per la capacità di risparmio e perché come ex-dipendenti pubblici hanno una pensione decorosa». [f. ama.] A colpire sono gruppi di donne Si introducono nelle case di anziani con un pretesto e poi li addormentano

Persone citate: Antonio Pagnozzi, Maurizio Fiasco, Paolo Simeoni, Paolo Sùneoni, Simeoni

Luoghi citati: Roma