«A Pasqua colpiremo l'abbacchio» di Gabriele Beccaria

«A Pasqua colpiremo l'abbacchio» IL PORTAVOCE DEL MOVIMENTO «A Pasqua colpiremo l'abbacchio» L'Alf: «La battaglia è appena cominciata» LE regalo uno scoop: a Pasqua avveleneremo l'abbacchio!». Roberto Duria, 40 anni, è il portavoce dell'Alf italiana, l'Animai liberation front. Che cosa sta dicendo? Fa terrorismo psicologico o ci sta prendendo in giro? «Diciamo che la mia è una notizia semiseria. Ma andrebbe fatto, perché a Pasqua si ammazzano 6 milioni di agnelli, in quella che considero un'enorme messa nera celebrata in onore del dio-stomaco, che è il Satana nascosto all'interno dell'uomo». Parliamo adesso di una notizia molto seria, il cioccolato. Dove si trovano le 55 barrette? «Non lo so proprio». Nei supermarket? «Nei supermarket? Me lo dica lei. Io rispondo "no comment". Il problema di scoprirlo è tutto della Nestlé». Ai bambini, alla gente, non ci pensate? «Guardi che la nostra metodologia ortodossa è non mettere mai a repentaglio vite umane». Quando avete deciso il nuovo attentato? «Come faccio a saperlo? L'Alf non ha una struttura gerarchica e, quindi, nessuno mi ha chiesto il permesso». E, allora, come vi tenete in contatto? «Ognuno si fa la propria strategia casalinga. Chi vuole conoscerci può chiedere il bollettino, che esce ogni 3 mesi, alla casella postale C.P. 15-244040 Bonate Sotto, Bergamo. Hanno anche perquisito la sede e ci hanno sequestrato un computer». Quanti siete? «Neanche questo so. Il nostro slogan, preso a prestito da altre organizzazioni ambientaliste, dice così: "Pensa globalmente, agisci localmente". Ciascuno opera in totale autonomia. Ammetto che da questo punto di vista siamo un po' indietro. Ma finalmente il nostro movimento sta cominciando a battere il pugno sul tavolo». E' una minaccia? «Dico che l'Alf non si è fatta mettere paura, né dai poliziotti né dai magistrati. E, come vedete, la nostra lotta contro la Nestlé si sta intensificando. Vogliamo demolirla, con il linguaggio dei soldi, che è l'unico che le multinazionali capiscono. A dicembre, con i panettoni, le abbiamo causato una perdita di 50 miliardi. Adesso prevediamo che saranno almeno il doppio». Per quell'avvelenamento lei è indagato. «Sì. Con altri 13 militanti». Perché proprio la Nestlé? «Perché come tutte le aziende agro-chimico-alimentari utilizza gh' animali per la sperimentazione dei loro prodotti». E con i vostri attacchi pensa davvero di poter conquistare simpatie alla causa animalista? «Siamo la spina nel fianco del movimento animalista, che ha sempre puntato alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica, e basta. Noi invece facciamo azioni dirette, sabotaggi. E vedo che molte persone sono favorevoli». E' sicuro? «Certo. C'è un malessere diffuso per questo tipo di società basata unicamente sui soldi». Da quanto tempo esistete? «Una decina d'anni». E lei è stato il fondatore? «Molti giornalisti l'hanno scritto». Il suo «carnet» è ricco di «azioni dirette», come le chiamate. E' così? «Alcune azioni. Ma non voglio mettermi a elencarle. Sono sicuro che il cellulare da cui le sto parlando è sotto sorveglianza». L'ideatore della vostra organizzazione, l'inglese Ronnie Lee, ha detto di voler rinunciare ai figli, perché sulla Terra siamo troppi e bisogna lasciare spazio agli animali. Elei? «Questa è una sua scelta, non la mia». Sempre Lee ha dichiarato che «una goccia di latte equivale a ima goccia di sangue». Anche lei è «vegetariano» e quindi rinuncia, oltre alla carne, anche ai suoi derivati? «In Gran Bretagna si riesce perché esistono negozi appositi. In Italia si può essere solo vegetariani». In compenso, a Londra, l'Alf è indicata come una delle più pericolose organizzazioni terroristiche. Da militante, quindi, si considera un terrorista? «In 15 anni l'Alf inglese ha fatto miliardi di danni ed è evidente che Scotland Yard sia allarmata. Però i terroristi usano armi ed esplosivi, mentre noi non l'abbiamo mai fatto. Semmai, mi definisco un "umanitario". Lo so che sembra paradossale, ma credo che il miglioramento spirituale dell'uomo passi solo attraverso il riconoscimento delle altre specie». Gabriele Beccaria «Il nostro slogan è: pensa globalmente, agisci localmente. Ogni militante si organizza da solo» m Un blitz di ambientalisti alla sede della Nestlé avvenuto in gennaio

Persone citate: Roberto Duria, Ronnie Lee

Luoghi citati: Bergamo, Bonate Sotto, Gran Bretagna, Italia, Londra