«Santo Padre, aiutami tu»

«Santo Padre, aiutami tu» «Santo Padre, aiutami tu» Filippine, domani l'esecuzione Il Presidente: negherò la grazia MANILA. Leo Echegaray, 38 anni, accusato di aver violentato la figlia di 10 anni, il primo condannato a morte di cui nelle Filippine sia stata fissata l'esecuzione negli ultimi 22 anni, ha scritto al Papa per chiedergli di sollecitare la grazia al presidente Joseph Estrada. Ma quest'ultimo ha già annunciato che respingerà comunque l'eventuale appello inoltrato dalla Santa Sede. «Come mi inginocchio davanti a nostro Signore per pregare per la mia anima, mi permetta di inginocchiarmi davanti a lei per la mia vita, per implorare che mi aiuti a chiedere al nostro presidente di riesaminare ancora una volta il mio caso», dice il testo M^-m^M-n-a, della missiva di 1^^^^^^» Echegaray, pubblicato dal quotidiano «Inquirer» di Manila. Estrada aveva più volte ripetuto che non concederà clemenza a Echegaray. Il detenuto dovrebbe essere giustiziato domani con un'iniezione letale. L'esecuzione era inizialmente prevista per il 4 gennaio, ma era stata rinviata dalla Corte Suprema che aveva autorizzato una revisione della sentenza da parte del Parlamento. L'assemblea aveva confermato la condanna. Nel commentare la notizia della lettera di Echegaray al Papa, Estrada ha affermato: «Il Santo Padre non ha nulla a che vedere con questo, abbiamo le nostre leggi e devono essere rispettate. Se il Papa mi chiama, gli spiegherò che nelle Filippine si sono verificati oltre quattromila casi di stupro: ho il dovere di proteggere i giovani». «In questa situazione», ha dichiarato Monsignor Pedro Qui- Appello daccusato della figsi dice in all'uomo di stupro ia e che nocente torio, portavoce della Conferenza dei Vescovi Cattolici delle Filippine, «un appello del Papa sarebbe inutile, visto l'atteggiamento assunto dal presidente Estrada». Echegaray è stato processato nel '94, lo stesso anno in cui il Parlamento ha reintrodotto la pena di morte per i reati di violenza carnale, traffico di droga, omicidio e sequestro di persona. Il condannato si è sempre dichiarato innocente accusando la sua ex compagna, madre della bambina ora quindicenne, di aver organizzato una montatura per una disputa relativa a una proprietà. Dopo il ripristino della punizione capitale, i tribunali filippini hanno ^^^^^^^ emesso finora Bllllillllll 915 condanne a morte. Oltre a quella di Echegaray, quest'anno dovrebbero esserne eseguite 7. Le organizzazioni abolizioniste e per la difesa dei diritti umani nelle Filippine in questo ore non si danno per vinte. «Non è ancora finita», ha detto, Jessica Soto, rappresentante di Amnesty International che ha organizzato diverse miziative per convmcere il presidente Joseph Estrada a fermare la mano del boia. Soto ha riferito che Amnesty insieme alla Coalizione contro la pena di morte chiedono la riapertura del processo di Echegaray, perché durante il processo l'imputato, non ha avuto la possibilità di presentare prove e testimoni per dimostrare la propria innocenza. Le due organizzazioni hanno inoltre preparato una manifestazione che si tiene oggi alla vigilia dell'esecuzione davanti al palazzo presidenziale e una veglia di preghiera davanti al penitenziario nazionale. Appello dall'uomo accusato di stupro della figlia e che si dice innocente

Persone citate: Estrada, Jessica Soto, Joseph Estrada, Leo Echegaray, Soto

Luoghi citati: Filippine, Manila