La Juve stecca dopo la falsa partenza

La Juve stecca dopo la falsa partenza I bianconeri non riescono a rimontare un gol di Berretta e vengono sconfìtti a Cagliari La Juve stecca dopo la falsa partenza SuperPeruzzi para un rigore CAGLIARI DAL NOSTRO INVIATO La Juventus ritoma ad attorcigliarsi su se stessa, incapace di far tesoro di tutto quello che la stagione le ha rovesciato addosso. A Cagliari, con Lippi al timone, non ha mai vinto né segnato. Due pareggi, due sconfitte: e questa brucia più dell'altra, sofferta all'alba di un luminoso scudetto. Come a San Siro, come a Venezia, come domenica scorsa, con il Perugia, come sempre, i campioni d'Italia lasciano all'avversario l'agio di tagliare e distribuire la prima fetta di torta. Un quarto d'ora allucinante, nel corso del quale l'area di Peruzzi viene saccheggiata dalle orde arrembanti di Ventura e difesa strenuamente da una coppia che è il caso a «sposare», Peruzzi, splendido su Berretta, e Ceccarini, cieco sul contatto Iuliano-Muzzi: era rigore, e che rigore. Il gol di Berretta zampilla da una punizione di O'Neill e liquida la solita Juve, pasticciona, distratta, sulle cui ceneri subentra l'altra, quella che almeno si aggrappa al cuore, al carattere, agli ultimi fiati. Invano, Zidane cerca di caricarsela sulle spalle. In leggero anticipo sulla rete di Berretta, aveva brillantemente smarcato Fonseca. Non sarà il solo sprazzo, ma saranno i soli lampi della squadra. Il Cagliari rincula titubante e, per questo, i suoi tifosi non gli risparmiano fischi e lazzi. La pressione della Juve diventa dominio, soprattutto nella ripresa, ma è una supremazia territoriale, quasi in leasing, più di forma che di sostanza, al di là dei provvidenziali avvitamenti di Scarpi. A Firenze e con l'Inter, il Cagliari aveva perso dominando: sino a quando, almeno, era rimasto in undici. Questa volta, nasconde il bottino e bada al sodo, occhio per occhio, dente per dente. Erano promesse da marinaio, i giuramenti degli juventini: mai più cab di tensione, mai più sciocchezze nelle zone calde. Dopo cinque partite utili di fila, la svolta c'è stata: ma al contrario. Non si possono regalare episodi, situazioni, spicchi di gara. Villa e Grassadonia si occupano di Esnaider e Fonseca. Zanoncelli usa la scopa. Berretta sorprende Davids in avvio. Zanetti soffre Zidane. De Patre e Conte si guardano in cagnesco. Macellari attende al varco Di Livio. Strada facendo, il Cagliari si scorda di Vasari, che Pessotto ostruisce con apprezzabile lena. O'Neill non profitta sino in fondo delia staticità di Deschamps. Gli inserimenti dei centrocampisti sfociano nella svolta del 17' (Berretta), ma lì, strana- mente, si arenano. Muzzi rimane presto senza rifornimenti: e dire che Iuliano e Monterò sembrano tutt'altro che irresistibili. Nel secondo tempo, la Juve fa incetta di calci d'angolo (12 a 0), Lippi richiama Conte e propone Henry al fianco di Esnaider e Fonseca, poi Amoruso al posto di quest'ultimo, quindi Tudor a piede libero, gli arrivasse mai un cross. Occasioni, due: un sinistro di Amoruso, un'incornata di Esnaider, sventati da Scarpi. Ma nessuna all'altezza di quella che si procura il Cagliari in una delle sue rare incursioni di alleggerimento, un rigore, addirittura, che Muzzi si guadagna complice Iuliano e Peruzzi gli intercetta in bello stile. Il resto sono mischie, bolge, carambole, furibondi corpo a corpo all'ingresso dell'area cagliaritana, campanili oratoriali e francamente esagerati di Zanoncelli, di Grassadonia, di Villa, con Zidane e Davids sistematicamente disarcionati al terzo o al quarto dribbling. Il pareggio non sarebbe stato scandaloso, anzi. Gli dei non ne vogliono sapere. Governano gh stinchi, orientano i rimpalli. Henry vegeta alla periferia del pandemonio: diamogli tempo. Fonseca ha le polveri bagnate, Esnaider gioca, spesso, spalle alla porta. C'erano una volta Del Piero e Inzaghi. Sono pochi i fili di Arianna a portata di mano, e troppi i labirinti in cui si è cacciata la Juventus. Roberto Beccantini rag 3e3 m Arbitro: CECCARINI 5.5 Reti: pi: 17' Berretta. Ammoniti: Zanetti C, Oeschamps, Davids, Vasari. Spettatori: paganti 15.613, incasso 1.067.503.000, abbonati 13.502, quota abbonati 232.227.000. Zidane in azione al Sant'Elia: ieri è stato, con Peruzzi, il migliore dei bianconeri e stasera sarà premiato a Barcellona

Luoghi citati: Barcellona, Cagliari, Firenze, Italia, Venezia