«Aiutiamo la scuola privata» di Maurizio Tropeano

«Aiutiamo la scuola privata» Il Piemonte come l'Emilia. Sì del Polo e il centrosinistra si spacca «Aiutiamo la scuola privata» Disegno di legge dei popolari «Noi partiamo dal presupposto che tutte le scuole fanno parte di un sistema integrato di formazione che, in quanto tale, deve essere sostenuto. Dunque anche gli istituti privati senza fini di lucro ricevano». Antonio Saitta, capogruppo del ppi, spiega così il senso del progetto di legge sul diritto allo studio che il suo gruppo (Piergiorgio Peano ed Agostino Gatti) presenta questa mattinandendo spunto dalla legge recentemente licenziata dal Consiglio regionale deU'Emiha Romagna. Il progetto di legge prevede una spesa di 10 miliardi all'anno «in assegni di studio per i singoli studenti a parziale copertura di spese per acquisto di libri di testo, di costi d'iscrizione e per il funzionamento dei corsi di formazione professionale», spiegano Peano e Gatti. Aggiunge Saitta: «Le scuole private devono evidentemente accettare alcuni criteri minimi per far parte di questo sistema intergrato d'istruzione. Dunque, pur mantenendo ferma la libertà di scelta dell'insegnante è necessario che l'assunzione abbia tutti i requisiti fissati dalla legge». Evidentemente ci dovrà essere «una qualche uniformità anche nei programmi». Ma queste assicurazioni non bastano a convincere alcuni degli alleati del ppi. Carla Spagnuolo, capogruppo dei Socialisti democratici, spara a zero: «Abbiamo presentato un ordine del gionrno contro i finanziamenti alla scuola privata. Dobbiamo attenerci rigorosamen- te al dettato della Costituzione: sì alla partita ma senza oneri per lo Stato». Anche il verde Pasquale Cavaliere promette battaglia: «Una legge regionale di questo genere va indubbiamente contro la Costituzione». Rocco Papandrea, capogruppo di Rifondazione Comunista minaccia: «Siamo pronti all'ostruzionismo. Qui si continua a stravolgere la Costituzione mascherando i finanziamenti alle scuole private con attività di assistenza o diritto allo studio. E il fatto è ancor più grave visto che il servizio pubblico continua a peggiorare». Anche i Comunisti Italiani (Chiezzi e Simonetti) prometto¬ no «una dura battaglia contro questa palese violazione della Costituzione e della legge: le Regioni, al momento non posssono legiferare in materia di Istruzione». Cauto, invece l'atteggiamento dei Ds. Spiega il capogruppo, Lido Riha: «Il gruppo deve ancora svolgere una discussione approfondita. Se si resta nell'ambito del diritto allo studio o deh'assistenza, insomma delle spese sociali, la discussione in Consiglio potrà essere serena». Via libera invece dal Polo e anche dalla Lega. Del resto il Piemonte da due anni ha una legge che finanzia mdirettamente (attraverso i comuni esclusi quelli ca- poluogo di Provincia) le scuole materne autonome. Una legge approvata dal Polo e dalla Lega con il sì dei popolari e di una parte dei Ds e che adesso potrebbe essere modificata. Un ordine del giorno (prima firmataria Mariangela Cotto, Cdu) sottoscritto anche da Rinnovamento Italiano (Montabone) e Lega (Rosso) chiede «l'aggiornamento ai costi crescenti di gestione». Il finanziamento dovrebbe passare da 5 a 8 miliardi ed essere esteso anche ai Comuni capoluogo come chiedono ppi e il capogruppo del Ccd, Raimonda Casari. Maurizio Tropeano Dieci miliardi l'anno anche per gli istituti pubblici: serviranno a coprire in parte le spese dei libri Il capogruppo del ppi in Regione Antonio Saitta: la sua proposta ha creato più imbarazzo in minoranza che non nella maggioranza del Polo

Luoghi citati: Emilia, Montabone, Piemonte, Romagna