Leggende urbane, ma non troppo

Leggende urbane, ma non troppo Leggende urbane, ma non troppo Un horror con il «professor» Englund QUAL è la differenza fra un horror qualsiasi e un horror riuscito? Che quest'ultimo impone la visione di un mondo dove tutto obbedisce coerentemente alla propria misteriosa logica: la logica dell'orrore, per l'appunto, che (basti pensare ai filosofemi nazisti) purtroppo esiste. Cosicché, seguendo le vicende dei protagonisti, lo spettatore non passa il tempo a domandarsi «possibile che siano tanto stupidi?», come avviene nel caso di pellicole di minor rilievo: quali questo «Urban Legend» che comunque col suo standard medio non tradirà le aspettative degli amanti del genere. Ha i Suoi momenti di paura e in un cast generico annovera Robert Englund, alias il mitico Freddy Krueger della serie «Nightmare», nei panni di un professore di folclore americano. E' lui a spiegare cosa sono le leggende del titolo: racconti orali dei no¬ stri giorni che con pretesa di veridicità e miscelando elementi macabri e umoristici, riflettono le paure più o meno inconsce degli abitanti delle grandi città. Per fare un esempio tra i più raccapriccianti: non sarà vero, ma è credibilissimo (non si parla spesso di commercio illegale di organi?) che a New York che un ragazzo venga rimorchiato da una sconosciuta a la mattina dopo ritrovato moribondo e prive di un rene. E c'è da notare l'immancabile risvolto moralistico di queste favole: guai ad andare a letto con la prima che capita. Scritto da Silvio Horta e diretto dall'australiano Jamie Blanks, il film ambienta nella classica cornice gotica di un college del New England una successione di omicidi ispirati a leggende metropolitane. Mentre alcuni studenti ignari ci scherzano su per spaventarsi a vicenda, uno di loro le mette in atto: una fanciulla è decapitata da qualcuno nascosto nel sedile posteriore di un'automobile, un giovanotto viene impiccato a un albero nel corso di un appuntamento galante, e un altro trova il suo cagnolino cotto nel forno a microonde. La premessa è intrigante, lo sviluppo mediocre e lo sciogliemento finale pessimo, tuttavia a Horta e Blanks, esordienti venticinquenni, si può dare tempo. [a. lev. ] URBAN LEGEND di Jamie Blanks con Jared Leto, Alicia Witt Rebecca Gayheart Usa, 1998; horror Ai cinema Lux di Torino Cavour di Milano Rouge et Noir, New York Broadway, Empire 2, Antares Galaxy, Warner Vlllage di Roma

Luoghi citati: Milano, New York, Roma, Torino