«La Torino-Napoli? Solo dopo il 2006»

«La Torino-Napoli? Solo dopo il 2006» L'amministratore Fs Cimoli: «Ritardi nel piano Tav» «La Torino-Napoli? Solo dopo il 2006» ROMA. Giancarlo Cimoli, l'amministratore delegato delle ferrovie dello Stato, se la prende con la mancanza di leggi, con la lentezza della burocrazia. Prima afferma: «Non è possibile che per avere permessi per costruire ci voglia cosi tanto tempo». Poi fornisco i dati. E le conferme: l'alta velocità è in notevole ritardo. E cosi l'intero tratto ferroviario Torino-Napoli verrà completato solo nel 2006. Forse. Perché è lo stesso Cimoli ad avvertire: «Non si può stabilire una data precisa in quanto non si è ancora chiusa la conferenza dei servizi». Aumenta anche la spesa preventiva: per la realizzazione non bastano più 34 mila miliardi di lire, ne servono 40 mila. «Questo progetto - attaccano i Verdi - sconta la faciloneria con cui è stato presentato al Governo e al Parlamento». Problemi innanzitutto sulla direttrice Roma-Napoli: inaugurazione rimandata al 2003. Superata la soglia del 60% dei lavori, da circa sei mesi le operazioni sono quasi bloccate: a Roma a causa di ritrovamenti archeologici, a Napoli per la mancanza di permessi da parte dei Comuni interessati alla tratta finale. «Del resto - ironizza Cimoli - anche per sopprimere i passaggi a livello occorrono più di cinque anni». Infine manca, per quanto riguarda i costi, il «dettaglio» della linea TorinoMilano che deve essere ancora iniziata. Nessun ritardo nel ruolino di marcia per il tratto Firenze-Bologna (lavori al 25%) e Milano-Bologna. Entrambi saranno ultimati nel 2006. Slittamenti quindi per il progetto Tav ma a rincuorare i viaggiatori sono i risultati, presentati ieri dal direttore responsabile Giampietro Monfardini, sul «Piano di sicurezza» '98, il primo nella storia delle Fs. Diminuiscono gli incidenti: tra collisioni e deragliamenti sono stati 107 (compresi quelli causati dai passaggi a livello), contro i 146 del '97, con una diminuzione del 27%. Il piano, costato 1200 miliardi di lire e attuato dall'aprile scorso, prevedeva modifiche di orari e «consultazioni» di macchinisti: 18 mila persone («gli attori del cambiamento» li ha definiti Cimoli) riunite in gruppi di lavoro per capire le cause di disagi e disservizi. Infine l'acquisto di materiale rotabile e tecnologico: 24 nuovi treni (in ritardo la consegna di quelli ad alta frequentazione per il trasporto regionale), 48 locomotori, 90 carrozze, misuratori di velocità e le cosiddette «scatole nere», per registrare i parametri di marcia. «Un lavoro cominciato negli anni scorsi in dirittura d'arrivo sui binari» commenta Cimoli. Che poi rilancia: «Abbiamo costituito un'unità di crisi, ora stiamo spingendo per l'ammodernamento delle ferrovie, per l'automazione della 'rete e per un sistema automatico radiocomandato per coloro che lavorano nei cantieri». Il «piano di sicurezza» per il '99 sarà perfezionato la settimana prossima. Settemila miliardi di lire gli investimenti previsti, di cui circa 2500 destinati all'alta velocità. Per il monitoraggio di ponti e gallerie ci saranno corsi di formazione, anche universitari. Obiettivo primario: ridurre l'età media dei locomotori da 28 a 18 anni, ovvero secondo gli standard europei. «E' una sfida - conclude Cimoli - ma noi stiamo facendo un grande sforzo per modernizzare infrastrutture, binari e reti elettriche». Giovanni Lamberti i

Persone citate: Cimoli, Giampietro Monfardini, Giancarlo Cimoli, Giovanni Lamberti