Nuovo raid sull'Iraq dopo un giorno di tregua di E. St

Nuovo raid sull'Iraq dopo un giorno di tregua L'Arabia Saudita delude la Albright: no a interferenze straniere per rovesciare il leader di Baghdad Nuovo raid sull'Iraq dopo un giorno di tregua La Turchia teme attacchi missilistici di Saddam, forze armate in allerta ANKARA. Un nuovo attacco aereo americano sul Nord Iraq e un allarme rientrato per un missile iracheno contro la base della forza multinazionale a Incirlik, nella Turchia sudorientale, hanno messo ieri la difesa aerea turca in stato di allerta, mentre il governo appare hi bilico tra la preoccupazione di non partecipare ad una guerra aperta contro Baghdad e quella di non distanziarsi troppo dall'alleato americano. Il Pentagono ha reso noto che due F-15 partiti da Incirlik per i pattugliamenti dell'operazione «Northern Watch» nella «no fly zone», a Nord del 36° parallelo, hanno lanciato missili a guida laser Agm-130 contro due postazioni missilistiche «Sam» irachene a Nord della città di Mossul. Poco prima un falso allarme aveva messo in subbuglio Incirlik per il presunto lancio di un missile iracheno. Benché l'allarme sia rientrato, i generali hanno affermato che le forze aeree sono «in stato di allerta» e «pronte a rispondere a qualsiasi minaccia». La crisi irachena è stata al centro ieri della riunione mensile del Consiglio Nazionale della Difesa (Mgk) turco, presieduto dal capo dello Stato Suleyman Demirel alla presenza del premier Bulent Ecevit e i vertici delle forze armate. Ecevit ha annunciato un «nuovo piano» per l'Iraq che prevede la fine delle «zone di non volo», nel quadro di un'intesa fra Baghdad, curdi, turcomanni e sciiti. Una posizione in contrasto con quella della Casa Bianca che non vede possibilità di dialogo con Saddam e vuole utilizzare i curdi per un'operazione volta a rovesciarlo. Il ministro degli Esteri Ismail Cem ha da parte sua avvertito gli Stati Uniti che la base turca non può essere usata per azioni offensive o «bombardamenti» sull'Iraq. Cem ha ricordato che la «Northern Watch» ha il compito di impedire attacchi iracheni contro i curdi e può rispondere solo se attaccata. Le dichiarazioni del ministro hanno fatto seguito a critiche dell'opposizione turca sia islamica che laica contro Washington e il governo per il rischio che Ankara venga coinvolta, per l'appoggio che fornisce agli Usa, in una guerra contro Baghdad. Ma malgrado queste divergenze, Ankara sembra restia a prendere una posizione di rottura con gli Stati Uniti, suo principale alleato, in un momento di tensione con l'Europa. Sulla crisi irachena il segretario di Stato Usa Madeleine Albright ha avuto una serie di colloqui a Riad. «L'Arabia Saudita è contraria ad ogni ruolo straniero per rovesciare Saddam - ha detto un alto funzionario saudita. Riteniamo che le interferenze straniere per introdurre cambiamenti in Iraq non siano utili», ha detto la fonte che ha chiesto l'anonimato e che viene citata dal quotidiano internazionale arabo «al-Hayat», di proprietà saudita. La fonte ha inoltre detto che Riad è contrària agli attacchi militari contro l'Iraq e che «non contribuirà alle operazioni militari» contro il paese di Saddam. A Washington Anthony Zinni, il generale dei Marine comandante delle forze americane nel Golfo, ritiene inutili i contatti avviati dall'amministrazione Clinton con l'opposizione irachena con l'obiettivo di deporre Saddam: «Sarò franco. Non vedo alcun gruppo di opposizione che abbia la capacità di rovesciare Saddam in questa fase», ha detto Zinni in un'audizione in commissione al Senato. Il generale ha aggiunto che i rapporti con l'opposizione irachena «se non intrattenuti correttamente potrebbero essere molto pericolosi», poiché sono divisi tra di loro, e potrebbero scatenarsi in una lotta per il potere dopo la caduta di Saddam. Zinni ha rivendicato i successi di «Desert Fox» e sostenuto che l'Iraq potrebbe disporre ancora di missili «Scud» e di un potenziale chimico e biologico, [e. st]