Sanremese, con Clement si rinnova la grande tradizione degli stranieri

Sanremese, con Clement si rinnova la grande tradizione degli stranieri LA STORIA Sanremese, con Clement si rinnova la grande tradizione degli stranieri GSANREMO ON l'esordio (probabilissimo) dell'ex monegasco Clement domenica, contro il Borgosesia, la Sanremese aggiunge un nuovo nome al capitolo-stranieri della sua storia. Un capitolo ricco di nomi, nonostante il club biancazzurro abbia in fondo trascorso gran parte della propria storia in serie C. Con Clement si accentua la componente francese: andrà, infatti, ad aggiungersi a Stèphan Lerda, centrocampista già in forza da cinque stagioni ai biancocelesti, uno dei beniamini dei tifosi. E la presenza di Lerda aiuterà, sicuramente, l'inserimento di Clement, centrocampista trentaquatrenne che vanta una grossa esperienza alle sue spalle: tre stagioni nella massima serie francese con la maglia del Monaco a fianco di George Weah e Youri Djorkaeff, una finale di Coppa delle Coppe (persa, sempre nelle file del Monaco, contro il Werder Brema), diverse stagioni nella Seconda divisione transalpina, quando ha militato nelle formazioni di Sochaux e Lavai. Se la presenza francese può avere una sua evidente logica alla Sanremese - il confine è a due passi - è però in fondo una realtà soltanto di questi ultimi anni. Nella sua storia passata la Sanremese, i suoi «stranieri», se li è quasi sempre andata a cercarli molto lontano, in Sudamerica. Una tradizione che risale addirittura agli Anni Trenta, quando giocarono in biancazzurro prima l'attaccante uruguaiano Riccardo Frione (per tre campionati, dal 1933 al 1936); quindi i due fratelli argentini Cesare e Domenico Bertolo, attaccante il primo (tre stagioni distribuite fra il 1938 e il 1943), mediano il secondo (quattro campionati a Sanremo, fra il 1936 ed il 1940); infine, l'altro uruguaiano Cecilio Eduardo Pisano, difensore in forza al sodalizio matuziano per una sola stagione, la 1938-'39. Una tradizione, quella sudamericana, proseguita nel dopoguerra: prima con il brasiliano Mario Codevilla, centravanti arrivato nel 1948 e che restò in organico per cinque stagioni; poi con l'indimenticabile Orlando Rao, certamente il «fuoriclasse» indiscusso idi tutta la pattuglia straniera biancazzurra. Rao, mezz'ala argentina, arrivò alla Sanremese nel 1950 e vi restò fino al 1963 con l'intermezzo di una breve «fuga» in Patria, attorno al 1960, travolto da un momento di nostalgia. Ma poi tornò a Sanremo, per non andarsene più. Abbandonata l'attività fu anche, per uhi breve periodo e senza troppa fortuna, allenatore dei biancazzurri. Rao è lo straniero più celebre della Sanremese. Ed anche il mistero più grosso: non solo per la sua età mai ben definita, quanto perché non si capisce come un giocatore del suo straordinario talento sia rimasto sempre alla Sanremese in serie C. La tradizione argentina è peraltro continuata, tra i dilettanti, anche negli anni Novanta: con il portiere Siracusa e l'attaccante Callegari. Bnuno Monticone Clement è ormai pronto per l'esordio

Persone citate: Domenico Bertolo, George Weah, Mario Codevilla, Monticone Clement, Riccardo Frione, Youri Djorkaeff

Luoghi citati: Monaco, Sanremo, Siracusa