Un alleato tedesco

Un alleato tedesco Un alleato tedesco E' la quarta banca mondiale MILANO. Un milione di miliardi di lire, a tanto ammonta il complesso delle attività del colosso Deutsche, seconda banca d'Europa e quarto gruppo creditizio del mondo, 2500 filiali in 56 paesi, con una passione per i primati e la costante volontà, riaffermata anche recentemente dal nuovo presidente Rolf Breuer, di mantenere il posto in prima fila. Come dimostra l'ultima mossa sullo scacchiere statunitense, dove ha comperato Bankers Trust. Con l'Italia, Deutsche ha un rapporto consolidato da anni, da quanto - correva l'anno 1986 - si aggiudicò la Banca d'America e d'Italia. Otto anni dopo, un altro passo importante con l'acquisizione, e la successiva incorporazione, della Popolare di Lecco e la decisione di cambiare il nome di Bai in Deutsche Bank Italia, fortemente voluta dall'amministratore delegato Gianni Testoni. Nel '95 Deutsche Italia acquista dal gruppo De Benedetti «Finanza & Futuro», società di gestione di fondi con 12 mila miliardi di patri- monio gestito e una rete di oltre 1.000 promotori, nel '98 la Milano Mutui. Oggi Deutsche Bank Italia è l'undicesima banca italiana, con 260 sportelli, quasi cinquemila dipendenti, un Roe che supera l'8%, un attivo che supera i 45 mila miliardi. E la volontà di svilupparsi ulteriormente, in sintonia con la casa madre che si è posta l'obiettivo ambizioso di riconquistare il posto di numero uno d'Europa, perso dopo la fusione tra i due magiori istituti svizzeri: Ubs e Sbs. Nella strategia europea, l'Italia viene considerata dai vertici tedeschi un paese strategico, come dimostra il fatto che il gruppo di Francoforte non solo continua a mantenere la sua partecipazione in Fiat (è entrata nel 1986 rilevando la partecipazione libica, ha il 2,39% del capitale e fa parte del patto di sindacato), ma durante l'ultimo anno si è affacciata nel capitale di due grandi banche del Nord: la Comit e Unicredit. Nella prima ha messo piede nella primavera del '98, investendo ben 700 miliardi per una quota del 4,56%. In TJnicredito Italiano (il polo nato dall'intesa tra Credit, Cariverona, Crt, Cassamarca e Rolo) è entrata a fine '98, acquistando lo 0,75% da Cariverona e Cassamarca. Due mosse che non solo testimoniano la sua grande potenza di fuoco, ma la volontà di prepararsi a giocare, anche in Italia un ruolo di rilievo. Valeria Sacchi IL GRUPPO Al RAGGI X • Dal 1976 il Gruppo Deutsche Bank è presente in Italia; è l'11a banca Italiana per massa amministrata (oltre 45 mila miliardi al 30 giugno 1998) con 260 sportelli e quasi 5 mila dipendenti. Dal dicembre 1992 Gianni Testoni (ex Credito Italiano) è l'amministratore delegato. • Nel 1986 ha acquisito la Banca d'America e d'Italia. • Nel 1994 ha acquisito ed incorporato la Banca popolare di Lecco. • Nel 1995 ha acquisito Finanza & Futuro, fondi comuni di investimento (12 mila miliardi II patrimonio gestito) e oltre mille promotori finanziari. • Nel 1998 ha acquisito la Milano Mutui. • Il Gruppo Deutsche Bank AG detiene partecipazioni in Fiat (2,39% dal 1986), 21 Investimenti (5%, 1996), Banca Commerciale Italiana (4,56%, 1998) e Unicredito Italiano (0,75%, 1998). Gianni Testoni, amministratore delegato di Deutsche bank italia

Persone citate: Gianni Testoni, Rolf Breuer, Valeria Sacchi