Patto per il Piemonte in sei settimane di Marina Cassi
Patto per il Piemonte in sei settimane Oggi il ministro incontra enti locali, sindacati, imprenditori, rappresentanti del commercio Patto per il Piemonte in sei settimane Appello a Bassolino: «Servono interventi mirati e rapidi» Né un libro dei sogni, né un elenco di richieste. I documenti che i segretari di Cgil-Cisl-Uil regionali e di Torino - Pietro Marcenaro, Mario Scotti, Amedeo Croce, Vincenzo Scudiere e Tom Dealessandri - presenteranno oggi al ministro Bassolino non vogliono neppure essere una lista delle lamentazioni. E l'appuntamento con Bassolino che il sindacato rivendica come un proprio successo dal momento che lo aveva richiesto allo stesso ministro durante un convegno torinese - non deve diventare «un seminario o una passerella di opinioni». I segretari confederali hanno in testa un obiettivo: «Dall'incontro deve uscire un calendario su come andare avanti». Il che vuol dire che nel giro di sei settimane anche in Piemonte e a Torino si può passare dalle analisi a un serie di impegni che vincolino governo, enti locali, parti sociali, banche. In pratica si tratterebbe di realizzare anche qui la concertazione territoriale come è stata indicata, per la prima volta, nel patto di Natale. Il sindacato confederale ha fretta: «Nel patto sono indicate per interventi mirati cinque regioni Lombardia, Marche, Umbria, Toscana, Sardegna - oltre a quelle del Sud. In quelle cinque le parti e i governi locali hanno già stretto un patto. In Piemonte questo non si è fatto e ora si rischia di arrivare in terza fase, un ritardo inaccettabile vista la situazione». Nel documento regionale sono indicate quattro priorità: infrastrutture, sviluppo delle attività produttive, politiche del lavoro e della formazione, pubblica amministrazione. In quello torinese, sostanzialmente simile, si ragiona sui punti di eccellenza della città. All'incontro l'Unione industriale presenterà un documento «frutto di uno scrupoloso lavoro di analisi dei principali punti di debolezza dell'area torinese e delle soluzioni praticabili». Il presidente Francesco Devalle chiederà a Bassolino «un forte impegno su formazione, flessibilità del lavoro e interventi per rendere più agevole la realizzazione dello sportello unico». L'Api sostiene che «non è possibile che gli incentivi all'occupazione siano destinati solo al Sud quando in provincia di Torino qua - *Saper spendere» è rinviata per mancanza di spazio si un giovane su quattro è disoccupato». La presidente Ida Vana chiederà «la disponibilità a rilanciare la concertazione decentrata». Per la Cna il presidente Michele Sabatino si augura che «l'incontro serva a definire accordi capaci di appianare le difficoltà di governo che si riscontrano nella nostra regione». Giuseppe De Maria, dell'Ascom, dirà che «ci sono le condizioni perché il mondo del commercio possa dare un contributo a creare lavoro, ma il governo e gli enti lo cali devono fare la loro parte». Il presidente della giunta regio naie, Enzo Ghigo, precisa che «To rino e il Piemonte hanno delle aspettative, ma non intendono ac cusare Roma di disattenzione nei confronti della città e della regio ne, bensì aprire un confronto». Marina Cassi La Regione: non accusiamo il governo di disattenzione Ma si apra un confronto serio Da sinistra i sindacalisti Vincenzo Scudiere, Tom Dealessandri e Amedeo Croce
Persone citate: Amedeo Croce, Enzo Ghigo, Francesco Devalle, Mario Scotti, Michele Sabatino, Pietro Marcenaro, Vincenzo Scudiere
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