Regala 200 milioni all'ospedale

Regala 200 milioni all'ospedale Carmagnola, un'anonima anziana. Con i soldi acquistati diversi macchinari Regala 200 milioni all'ospedale Per ringraziare del buon trattamento ricevuto CARMAGNOLA. Per quindici giorni era stata ricoverata nel reparto di urologia dell'ospedale San Lorenzo di Carmagnola. In tanti anni non aveva mai avuto bisogno di cure: ma con l'età non si scherza. E così, a ottantacinque anni, è stata pollata in ospedale per essere sottoposta ad un delicato intervento. «Non era in condizioni preoccupanti ma la sua operazione non era certo una passeggiata, vista soprattutto l'età», racconta il primario di urologia, il professor Eugenio Uberti. Una volta tornata a casa, l'anziana signora, nubile, sola e senza parenti, ha deciso di ricambiare le tante attenzioni ricevute nel periodo di ricovero con una cospicua donazione. Lei, che riceve una pensione come ex impiegata pubblica, ha utilizzato i suoi risparmi per acquistare alcune apparecchiature. E che regalo: un ecografo, un doppler, un kit di container per sterilizzare i ferri chinirgia, due materassini termici e un apparecchio con video e minitelecamera, derivato dalla tecnologia di Formula uno, per interventi di laparoscopia. In tutto duecento milioni. Una bella cifra, che però ha permesso all'ospedale di potenziare la strumentazione impiegata nelle sale operatorie, soprattutto nel campo delle calcolosi e nei disturbi ovarici. «I cittadini dovrebbero esserle riconoscenti: grazie al suo contributo abbiamo potuto acquistare attrezzature che non erano comprese del budget a nostra disposizione, evitando così a molti pazienti il disagio di emigrare in altri ospedali della cintura o di Torino» sottolinea il professor Uberti. Ma l'anziana signora ha voluto che il suo gesto restasse assolutamente anonimo: «La conosco da tanti anni, e non è la prima volta che utilizza il suo denaro a fondi di bene. Però non ama le celebrazioni, i ringraziamenti ufficiali: lo fa e basta. Lei è contenta cos'i» dice Sebastiano Grande, responsabile degli infermieri delle sale operatorie, mostrande le nuove attrezzature. Un gesto nobile il suo: addirittura ha rifiutato di partecipare ad una cerimonia informale organizzata dall'ospedale. «Volevo regalarle un mazzo di fiori, niente di più, ma ha detto lo stesso di no. Ritengo sia doveroso ringraziarla pubblicamente, perché il suo gesto rappresenta un momento di orgogho per l'azienda sanitaria e anche uno stimolo a migliorare» afferma il direttore generale dell'Asl 8 Giorgio Rabino Im. peg.] Sebastiano Grande, caposala all'ospedale di Carmagnola, responsabile degli infermieri delle sale operatorie

Persone citate: Eugenio Uberti, Giorgio Rabino, Sebastiano Grande

Luoghi citati: Carmagnola, Torino