Fisco «sfrizza-imprese» Italia quarta al mondo
Fisco «sfrizza-imprese» Italia quarta al mondo Un rapporto sulla pressione tributaria Fisco «sfrizza-imprese» Italia quarta al mondo La Germania ha le aliquote più alte infondo alla classifica c'è il Cile ROMA. L'Italia è quarta al mondo nella classifica dei Paesi «strizza-imprese» mentre in Europa conquista il secondo posto dopo la Germania. La Francia, che per un anno aveva avuto aliquote più alte di quelle italiane, le ha infatti ridotte facendosi scavalcare nuovamente dall'Italia nella «hit-parade» dei Paesi con aliquote più alte sui redditi societari. E' quanto risulta dalla classifica elaborata dalla Kpmg Consulting, società di consulenza internazionale, sulle aliquote fiscali in vigore sui redditi societari in 60 Paesi nel 1999. In Italia - secondo Kpmg che valuta solo le aliquote massime e non tiene conto delle riduzioni possibili con la Dual Income Tax - l'aliquota applicata nel '99 sui redditi di impresa è pari al 41,25% (37% di Irpeg e 4,25% di Irap), la stessa del 1998. Prima dell'Italia - secondo la Kpmg hanno aliquote più alte la Germania (52,31-43,60%), il Giappone (48%) e il Canada (44,6%). Il Cile e l'Equador hanno aliquote al 15% mentre la maggioranza dei paesi ha prelievi sul reddito societario tra il 25 e il 35%. La Francia, che nel '98 aveva un'abquota sui redditi societari pari al 41,66% ha invece ridotto nel '99 prelievo al 40%, scendendo dal terzo al sesto posto (viene infatti superata anche dal Belgio che ha un'aliquota normale al 40,17%). «Dopo l'arrivo dell'Irap e la connessa riduzione del carico fiscale che si è verificata nel '98 - ha spiegato Salvatore Lantino, partner italiano della Kpmg - non si assiste ad ulteriori variazioni del carico fiscale. Se non vi saranno nuove norme la pressione tributaria in Italia nel '99 è avviata a restare sostanzialmente immutata». Il rapporto mette in evidenza la «necessità inderogabile nell'ambito dell'area Euro» e dell'Unione Europea di una armonizzazione fiscale. Il rischio è che «se gli Stati dell'Ue non troveranno una rapida convergenza anche in materia di pressione e politica fiscale, significativi investimenti possano essere dirottati altrove». [r. e. s.]
Persone citate: Salvatore Lantino
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