Processo agli spedizionieri L'accusa chiede trentanni
Processo agli spedizionieri L'accusa chiede trentanni Scandalo dogana, ieri in Tribunale per i tre imputati ossolani Processo agli spedizionieri L'accusa chiede trentanni VERBANIA. Dieci anni di reclusione ciascuno per Antonio e Alfonso Previdi - padre e figlio, spedizionieri doganali a Domodossola - e nove e mezzo per Nearco Fornetti, anche lui ossolano, legale rappresentante della Continentale Spedizioni srl. Dovevano rispondere i primi di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico, Fornetti di abuso d'ufficio e concorso in corruzione. Queste le condanne richieste ai giudici del tribunale - Laub, Cosentino, Cantarini - dal pm Fabrizio Argentei! nella sua requisitoria. Il tribunale si è ritirato in camera di consiglio poco dopo le 15 di ieri, la sentenza era attesa per la tarda serata. Nell'udienza conclusiva - dopo diversi rinvìi causati nei mesi scorsi dalla malattia e dalla morte di Gianfranco Cicchelli, coimputato in qualità di capo ricevitore alla dogana domese - gli avvocati difensori Vinicio Nardo e Andrea Furhmann hanno sostenuto che le responsabilità dei Previdi e di Fornetti - pur se evidenti sotto diversi aspetti non potevano considerarsi uniche e determinanti nell'evolversi dei fatti al centro del dibattimento. «Non sottovaluteremo - ha aggiunto Nardo - la figura 'inesistente' del responsabile generale della dogana di Domodossola. Un vuoto di potere che ha lasciato campo libero al capo ricevitore nel concedere agli spedizionieri dilazioni di pagamento dei diritti Iva che culminarono poi in un buco contabile di 17 miliardi». I fatti risalgono al periodo compreso tra il 1985 ed il '90, quando la Guardia di Finanza domese aveva condotto lunghe indagini sull'ammanco di circa 17 miliardi di lire di diritti Iva riguardanti prevalentemente le importazioni della «Mitsubishi Electric» oltre che di altre società commerciali. Secondo l'ipotesi accusatoria la multinazionale giapponese avrebbe versato ingenti somme di denaro alla «Continental srl» i cui responsabili non le avrebbero parò corrisposte entro i termini di legge alla Circoscrizione doganale grazie alle concessioni di «pagamenti differiti» concessi a Previdi e Fornetti dal capo ricevitore. Al processo si sono costituite parti civili la Mitsubishi - rappresentata dagli avvocati Gregorio Leone e Gian Franco Di Garbo - la Melchioni spa - avvocato Marco libertini ed i creditori dei fallimenti delle società dei Previdi, assistiti dall'avvocato Giuseppe Violini. Gli avvocati difensori hanno richiesto per gli imputati l'assoluzione con formula piena. Aristide Ronzoni Nearco Fornetti, legale rappresentante della Continentale Spedizioni, per lui il pm ha chiesto 9 anni e mezzo per abuso d'ufficio e concorso in corruzione
Persone citate: Alfonso Previdi, Andrea Furhmann, Aristide Ronzoni, Gianfranco Cicchelli, Giuseppe Violini, Gregorio Leone, Vinicio Nardo
Luoghi citati: Domodossola, Verbania
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