Il dorato consorzio palasport di Franco Cavagnino
Il dorato consorzio palasport La Lega Nord «interroga» sui costi: speso quasi un miliardo dal 1986 Il dorato consorzio palasport Oltre220 milioni in gettoni, 190 di consulenze ASTI. Il primo bilancio è del 1986, l'ultimo risale allo scorso anno; ma non è finita: il Consorzio per la costruzione del palasport al Lungotanaro non è sepolto. Ingoierà ancora denaro: 70 milioni per pagare gli incarichi del segretario e del liquidatore Enzo Brugnoli. La procedura di messa in liquidazione è stata avviata nel '95 e non si è ancora conclusa. In aggiunta ci sono i terreni su cui l'impianto avrebbe dovuto sorgere e che l'alluvione del '94 aveva ridotto ad un acquitrino. Dall'Amministrazione comunale è venuta la proposta di acquisire dal consorzio gli appezzamenti, dividendo la spesa (circa 200 milioni) con la Provincia; utilizzando la cifra ricavata dalla vendita, il consorzio risolverebbe le pendenze residue, restituendo la rimanenza ai due enti. A meno che quei fondi non facciano gola a qualche privato; vista la collocazione pare un'ipotesi remota. Dal 1986 Comune e Provincia hanno versato al Consorzio rispettivamente 461 e 457 milioni di pubblico denaro, che l'ente ha utilizzato per far fronte alla sua attività: questo importo sommato ad altre cifre minori, porta a 938 milioni il totale della spesa per «foraggiare» la complessa «macchina» che avrebbe dovuto dotare la città di una struttura moderna e polivalente. Di questo miliardo scarso oltre 228 milioni sono andati in endennità di carica agli amministratori che si sono succeduti, 170 in compensi di segreteria, 191 per pagare consulenze e perizie, 168 in tasse ed imposte, quasi 50 per il trasferimento di linee elettriche in previsione della costruzione del palasport. Questi dati sono stati forniti dall'assessore al Bilancio, Pier Paolo Gherlone al consigliere leghista Maurizio Raserò che lunedì ha presentato in Consiglio un'interpellanza sul consorzio: quanto ci è costato, quanto ci costa ancora, quando sarà definitivamente sciolto? Sono alcune delle domande che l'esponente del Carroccio ha rivolto al sindaco Florio e alla giunta. «Sono consapevole che questa Amministrazione non ha colpe nella vicenda consorzio - spiega Raserò ma è bene che i cittadini sappiano quanto del loro denaro è stato speso per non ottenere risultati. Anche dopo l'alluvione del '94 - aggiunge - quando si sapeva che quei terreni non avrebbero più potuto ospitare il palazzetto, si è continuato a sostenere costi e ancora oggi nessuno ha saputo dirmi quando la liquidazione sarà portata a termine. Purtroppo - ha concluso il consigliere comunale del Carroccio - non resta neppure un disegno, un'idea che possa essere utilizzata dopo questi dieci anni, per arrivare alla realizzazione di un nuovo palazzetto dello sport». Franco Cavagnino
Persone citate: Enzo Brugnoli, Maurizio Raserò
Luoghi citati: Asti
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