Quando l'estetica Zen si trasforma in pittura

Quando l'estetica Zen si trasforma in pittura Overstudio: mostra con artisti giapponesi Quando l'estetica Zen si trasforma in pittura Artisti giapponesi e inglesi. Proseguendo nella proposta di esperienze espressive del secondo Novecento, l'Overstudio di Duilio Gambino presenta una selezione di pittori giapponesi legati all'estetica Zen e al movimento «Gutai» (piazza Vittorio Veneto 14, sino al 18 febbraio, tel. Oli / 817.50.31, orario: 16-19,30, ingresso libero). Formatosi a Osaka, il gruppo «Gutai» (che significa «concreto») era nato con la volontà di realizzare forme nuove lontane da ogni naturalismo: forme che si liberano nello spazio della tela mediante una pennellata immediata e un colore ricco di materia. In particolare, ha scritto il promotore Jiro Yoshihara: «Dobbiamo dare alla materia un'occasione per vivere...». Nel 1962 furono invitati ad esporre nella rassegna «Struttura e stile», organizzata dal critico francese Michel Tapié alla Galleria Civica d'Arte Moderna di Torino. Una scelta delle loro composizioni, caratterizzate da un linguaggio informale, si può vedere nella galleria di piazza Vittorio: da Domoto e Imai, che negb Anni Cinquanta si erano trasferiti a Parigi, a Motonaga, da Isobe a Yoshimara, Teshigara, Mukai, Uemae e Yamazaki. Da Peola, Gail Cochrane ha curato la personale dell'artista minimalista inglese Martin Creed (via della Rocca 29, sino al 13 febbraio, telefono 011 / 812.44.60, orario: 15,30-19,30). Si tratta di una mostra ironica, sicuramente curiosa. Nello spazio della gaberia, l'artista ha collocato 5000 palloncini rossi che volteggiano e avvolgono i visitatori, mentre sulla parete di una sala campeggia la scritta al neon. «Everytiung is going to be alright». Il pubbbco e l'opera danno vita a un gioco concettuale, a una continua trasformazione dell'ambiente, [a. mi.]

Persone citate: Duilio Gambino, Gail Cochrane, Jiro Yoshihara, Martin Creed

Luoghi citati: Parigi, Torino