Nei Pirenei l'ombra del Maligno di Gabriele Beccaria

Nei Pirenei l'ombra del Maligno Nei Pirenei l'ombra del Maligno Lo sconvolgente caso di un invasato prigioniero del paese dei misteri Joel era colto da amnesie e durante le crisi si ritrovava lontano da casa, a vagare a Rennes-le-Chateau, la cittadina dei Pirenei francesi che custodisce il terribile segreto di padre Francois Berenger Saunière. All'ingresso della sua chiesa c'è un diavolo ghignante ed era proprio il diavolo a guidarlo lì, nella terra insanguinata dei Celti, dei Visigoti, dei Catari. Joel Michelou non ha mai capito che cosa c'entrasse lui, ragazzo della campagna francese, con il grande rebus mistico che da decenni ossessiona gli occultisti di tutto il mondo e che ha spinto a Rennes-le-Chateau anche Mitterrand. Per tre volte. Quello che sa è che la sua storia è diventata uno dei casi di possessione più sconcertanti. Ora è guarito, ma l'onda nera che stava per annientarlo non è scomparsa. Ha trovato un'altra anima da tormentare. Tutto accadde per gioco, un giorno di settembre, quando con un gruppo d'amici fece una seduta spiritica. Per gioco, evocò il Maligno. Che giocò, ma a modo suo. «Il tavolo fu scosso da alcuni colpi violenti», racconta. Poi, colpì Joel alle reni. Fu tale il terrore che lui e gli amici decisero di aspettare l'alba per tornare a casa. Dove l'orrore sarebbe continuato. «La chiave girava nella toppa, ma la porta non si apriva». Entrato da una finestra, «vidi una scena folle, con forme umane che gettavano ombre sui muri». E gli oggetti si erano messi a ballare. Sempre più angosciato, si precipitò con la moglie Maryse in un santuario vicino al suo paese, Limoux. Invocò Dio e la preghiera lo calmò per qualche ora, finché, aperta la porta di casa (stavolta senza problemi), fu sconvolto dal nuovo passaggio di Belzebù. «Gli oggetti sacri erano stati profanati», compreso il crocifisso, staccatosi dalla parete e finito in un secchio. L'incubo continuava. E peggiorò quando perse il lavoro e la sua famiglia, moglie e due figli, arrivò vi¬ cina alla pazzia. L'Ombra si era posata su Joel e, spesso, lo privava anche della volontà, conducendolo a Rennes-leChafeau. Fu in un momento di lucidità che si affidò all'abate Albert Monet, esorcista a cui il vescovo di Carcassonne aveva affidato il compito di salvare gli spiriti dannati della zona. E da quel momento ebbero inizio le sue disgrazie. La chiesa di Palaja era scossa da suoni orribili e le sedute contro il Maligno si rivelarono prove spaventose. Più tardi, Joel confesserà che una volta arrivò quasi ad ammazzare l'abate, sbattendolo giù da una scala. Un'altra volta aveva provocato la deformazione di ima croce di ferro. A Monet viene imposto di smettere. Obbedisce, ma le crisi di Joel peggiorano. L'abate tenta il tutto per tutto, ricorrendo a un esorcismo finale. Inutile anche quello. Quando lo vengono a sapere a Carcassonne lo sospendono a divinis. Monet lascia Pajala e il campagnolo posseduto guarisce. Da allora non ha più messo piede a Rennesle-Chafeau e si è sottratto al ghigno ipnotico del diavolo in pietra di Saunière, anche lui sospeso a divinis. Morì nel 1917, senza aver mai spiegato l'origine di un immenso tesoro, a cui arrivò dopo la decifrazione di tre pergamene emerse dal restauro della sua chiesa. Secondo tre studiosi inglesi, Lincoln, Baigent e Leigh, apparteneva a ima setta segreta, il Priorato di Sion, incaricata di restaurare il potere dei Merovingi, la dinastia in cui una leggenda vuole che si sia mearnata la discendenza di Cristo e Maria Maddalena. Al Papato l'organizzazione (tuttora in attività) non perdona di aver incoronato l'«usurpatore» Carlo Magno e a Rennes-le-Chateau avrebbe nascosto un messaggio così spaventoso da richiedere la protezione delle forze del male. Gabriele Beccaria

Persone citate: Albert Monet, Carlo Magno, Joel Michelou, Maria Maddalena