Algerino testimonia «Picchiato in cella»

Algerino testimonia «Picchiato in cella» Ma è sconfessato in aula e condannato Algerino testimonia «Picchiato in cella» IMPERIA. Era accusato di aver offeso e spintonato gli agenti penitenziari. Ieri al processo per oltraggio l'algerino Djamel Yahi, 32 anni, ha voluto prendere la parola sostituendosi in pratica al difensore d'ufficio Marcello Ferrari e denunciando di essere stato picchiato in carcere, dalle guardie: «Ho avuto due costole rotte e una ferita alla testa ma non mi hanno neppure fatto parlare con il giudice, nè mi hanno fatto visitare. Anzi, sono stato trasferito subito da Imperia a La Spezia». Le sue parole sono state trascritte nel verbale del dibattimento ma non hanno avuto strascichi giudiziari. Troppo vaghe le accuse, a parere del pm Roberto Camia. E nei confronti dello straniero il pretore Varalli ha usato la mano pesante, infliggendogli sette mesi. Gli agenti penitenziari parlano di lui come di «una testa calda». L'imputato invece dice che «la giustizia è solo a senso unico». Djamel, ora detenuto a Santa Tecla a Sanremo, è in prigione da più di un anno per un episo¬ dio accaduto a Ventimiglia e legato al tentativo di rubare un camion. Durante la permanenza nel penitenziario imperiese ha accumulato diverse denunce per oltraggio. I rapporti con gli agenti non sono mai stati buoni. Si parla di lui come di un «attaccabrighe, pronto a scattare per un nonnulla e a insultare chi si trova di fronte». Lo stesso pretore Varalli ha elencato i procedimenti a suo carico. E precise, circostanziate sono state le deposizioni dei testi, i poliziotti Fabio Scelza e Nicola Pannese: «Gli avevo chiesto di pulire la palestra, l'imputato si rifiutò e rispose in malo modo», ricorda il primo. «Cercò di aggredirmi alle spalle e mi mandò a quel paese. E prese a calci un collega», aggiunge Pannese. Poi ha preso la parola Yahi Djamel, che, rivolgendosi a Varalli: «In cella sono stato picchiato, umiliato, ma questo non compare nelle relazioni: perchè? Ora, giudice, lei mi condanna a sette mesi. E' incredibile, non è giustizia, questa. Ricorrerò in appello». [m. v.]

Persone citate: Djamel Yahi, Fabio Scelza, Marcello Ferrari, Nicola Pannese, Roberto Camia, Santa Tecla

Luoghi citati: Imperia, La Spezia, Sanremo, Ventimiglia