Bordighera dedica una strada a Peynet

Bordighera dedica una strada a Peynet La proposta di Perfetto, «patron» del Salone dell'Umorismo: riconoscimento anche a Guareschi Bordighera dedica una strada a Peynet Il disegnatore dei due fidanzatini «battezzò» un chiosco sul lungomare IL CASO LA CITTA' RICORDA UN AMICO BORDIGHERA. «Andiamo a Bordighera, sotto al "Chiosco dei fidanzatini": porterà fortuna al nostro amore». Potrebbe essere la proposta di viaggio di un innamorato alla sua ragazza, se la cittadina delle palme riuscirà a far conoscere in tutta Italia e, perchè no, in tutto il mondo, che il disegnatore dei fidanzatini, Raymond Peynet, «battezzò» un chiosco sul lungomare. A lanciare la proposta di valorizzare il legame tra Bordighera e il disegnatore francese è Cesare Perfetto, «patron» del Salone Internazionale dell'Umorismo e grande amico e collaboratore di Peynet. Perfetto va oltre: il suo progetto prevede anche l'intitolazione di una via, non soltanto al «papà» dei fidanzatini, ma anche a Giovanni Guareschi. «Mi pare una cosa giusta: oltre al fatto che Peynet è stato nominato cittadino onorario, alcuni anni fa, è uno dei nomi veramente amici della cittadina. Quando gli è stato chiesto qualcosa, è sempre stato disponibile», spiega Perfetto, dal suo «quartier generale» di corso Italia, una vecchia libreria da sempre sede del suo Salone. Continua: «Raymond Peynet è stato il primo artista a ricevere la "Palma d'Oro", insieme con Giovanni Guareschi. Era il 1952, anche se il Salone dell'Umorismo era nato nel '47, come mostra pura e semplice, ma si è trasformata in Premio cinque anni più tardi». Le prime due ambite e prestigiose Palme d'Oro, una per il libro e una per il disegno, sono state vinte, rispettivamente, da Guareschi per «Mondo piccolo Don Camillo», la sua prima opera, e da Peynet, che aveva proposto vignette con protagonisti i suoi dolci «innamoratini». Perfetto ricorda con affetto il travagliato viaggio di Peynet, che non aveva il passaporto ma non voleva mancare all'appuntamento con Bordighera. Sono tante le dimostrazioni di attaccamento del disegnatore con Bordighera: il Prévert del disegno, che aveva scelto come unico tema vitale l'amore, ha tratto ispirazione anche dalla cittadina delle palme. Perfetto non ha particolari pretese: chiede due vie qualsiasi vengano dedicate a Peynet e Guareschi. «Non chiedo che sia in centro, neppure in una zona particolarmente panoramica: andrebbero bene due strade che sono ancora senza nome. A me farebbe piacere che entrambi i personaggi siano ricordati da Bordighera», continua il «patron». E ricorda che il chiosco sul lungomare Argentina, inizialmente era dedicati ai «fidanzatini»: c'era anche un cartello disegnato da Peynet, che però è poi stato tolto. Sparito nel nulla. In seguito, il chiosco è diventato «della Musica». «Non capisco perchè: comunque, sarebbe bello tornare alle origini. Confido nel buon gusto dell'Amministrazione. Bordighera ha la fortuna di avere il Chiosco dei fidanzatini, che potrebbe diventare una sorta di simbolo per la cittadina, come lo è la Fontana di Trevi per Roma conclude Perfetto - Si potrebbe far sapere in giro che le coppie che vengono a Bordighera e si baciano sotto il Chiosco dei fidanzatini di Peynet, avranno la fortuna di sposarsi e amarsi per tutta la vita». [d. bo.] L'artista Raymond Peynet insieme con il patrono Cesare Perfetto [foto m. gatti]

Persone citate: Cesare Perfetto, Giovanni Guareschi, Raymond Peynet