Sottozone Barbera: stop

Sottozone Barbera: stop Dubbi di interpretazione bloccano l'iter del riconoscimento Sottozone Barbera: stop Nizza, Lauretum e Colli Astiarti ASTI. Ancora una battuta d'arresto per le «sottozone» della Barbera d'Asti: la pratica è stata bloccata durante l'ultima riunione del Comitato nazionale vini doc. Motivo della «sosta forzata», alcune difficoltà di interpretazione normativa e le generali riserve della commissione a creare nuove sottodenominazioni, in base alla legge 164. Una pausa, che coinvolge anche altre richieste arrivate da varie zone d'Italia. Non si tratta dunque di un isolato «caso Barbera» ma il ritardo non piacerà certo ai produttori del Sud Astigiano, che da tempo (i primi fu¬ rono i nicesi cinque anni fa), cercano il riconoscimento di sottozone per distinguere la Barbera delle loro colline. Tra l'altro, era diffusa convinzione che già dalla prossima vendemmia, partite selezionate avrebbero potuto fregiarsi delle neonate denominazioni. Tra i dubbi del Comitato, l'interpretazione della legge: è possibile per i produttori di un paese apporre in etichetta il nome di un altro Comune? Questa perplessità riguarda la scelta «Nizza». Ma c'è di più: le sottozone già esistenti furono deliberate tutte con le vecchie norme, da quando è in vigore la 164, non ha visto la luce nessuna denominazione nuova. All'attenzione del comitato oggi ci sono tre proposte, discusse nell'ottobre scorso ad Asti durante una pubblica audizione in Provincia: «Nizza» o «Colline Nicesi» potrebbe essere messa in etichetta dai viticoltori di Agliano, Belveglio, Bruno, Calamadrana, Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castel Rocchero, Cortiglione, Incisa, Mombaruzzo, Mombercelli, Nizza, Vaglio, Vinchio, Rocchetta Palafea, Moasca, San Marzano. Il «Lauretum» riguarda invece Costigliole, Coazzolo, Castagnole Lanze, Calosso e parte del territorio di Isola. Infine, la denominazione «Colli Astiani» comprende San Marzanotto, Valle Tanaro, parte di Isola, Mongardino, Vigliano, Montegrosso, Montaldo, Rocca d'Arazzo e Azzano. Tra le peculiarità previste dalle nuove sottozone: 70 quintali ad ettaro di prodotto, gradazioni minime che variano da 12 gradi e mezzo a 13 ed altre regole per l'invecchiamento del vino. Il nuovo stop porterà ad uno slittamento di almeno due mesi della pratica (ora rinviata alla Provincia per chiarimenti). E non si esclude che in questo lasso di tempo si rinfocolino le polemiche di paesi come Portacomaro, Castagnole Monferrato o Scurzolengo, esclusi dalle sottozone, [e. ce.] Un momento dell'audizione sulle sottozone del Barbera, il 18 ottobre ad Asti

Persone citate: Castagnole Lanze, Colli Astiarti