MA COS'E' QUESTA CRISI?

MA COS'E' QUESTA CRISI? TreJnconifi sul^||Ìi»dj MA COS'E' QUESTA CRISI? Giovedì 28 gennaio, all'Unione Culturale «Franco Antonicelli» di via Cesare Battisti 4b, s'inaugura il ciclo «Crisi di fine secolo? Finanza e produzione: i nuovi assetti del capitalismo». Si parte con «La crisi nelle economie periferiche» con Joseph Halevi e Vittorio Valli. Il 4 febbraio «Le dimensioni finanziarie e reali della crisi» con Paolo Giussani e Roberto Panizza. L'I I febbraio «Quali politiche per uscire dalla crisi?» con Riccardo Bellofìore e Gian Luigi Vaccarino. Inizio ore 21,15. E 'bastato il no, secco, del governatore del Minais Gerais, regione industriale del Brasile, ai disegni del rivale Humberto Cardoso, presidente della Repubblica sudamericana (l'ottava economia del mondo, in cifre d'affari) per mettere per l'ennesima volta in ginocchio la finanza mondiale. Nel giro di poche ore è andata in frantumi la diga contro la svalutazione del «real», la moneta brasiliana, contro il dollaro; ed è bastata questa notizia per mandare in crisi l'Argentina, la cui economia dipende da vicino da quella brasiliana. Ma gli effetti si sono sentiti a migliaia di chilometri. Saprà reggere la Borsa di Johannesburg o il rand sudafricano? All'apparerenza, non c'è legame tra l'Africa australe e il Sud America. Ma chi impresta i soldi la pensa in maniera diversa: i debitori vanno giudicati sulla base delle loro capacità a rimborsare i debiti: se crollano le materie prime, se cala la fiducia dei mercati, se le Borse vanno giù (e potremmo proseguire...) 2 contagio riguarda tutti quanti, da Brasilia a Città del Capo fino a Kuala Lumpur e alla Borsa di Mosca (senz'altro la più disastrata...). I mercati, spiega il re della speculazione, George Soros (ebreo, ungherese di nascita, inglese di formazione, americano di residenza, filosofo per vocazione, capitalista per mestiere...) hanno la capacità di influenzarsi a vicenda: tutti al rialzo, o al ribasso, a seconda delle sensazioni (anticipate dai più accorti e potenti...) o delle paure. Non è facile capire i collegamenti tra i vasi comunicanti della grande finanza. E basterebbe questo a giustificare l'attualità del ciclo di conferenze dell'Unione Culturale: quattro giovedì, a partire dal 28 gennaio fino all' 11 febbraio, alle prese con «Finanza e produzione :i nuovi assetti del capitalismo». Un ciclo di quattro incontri, curato da Riccardo Bellofìore, che avrà come protagoni- sti Joseph Halevi, Vittorio Valli, Paolo Giussani, Roberto Panizza e Gian Luigi Vaccarino oltre al curatore. L'obiettivo è di offrire una diagnosi e, come si conviene agli scienziati coraggiosi, di offrire una terapia «per uscire dalla crisi». Basterebbe questo coraggio intellettuale a raccomandare senza riserve gli incontri torinesi. Anche se, finalmente, sarebbe gradito superare la diga tra gli incontri per «capire la finanza» (ovvero imparare l'Abc della speculazione) e «uscire dalla crisi» (ovvero la consueta critica da sinistra). L'incontro tra i due generi, insegna l'esperienza (anche di Soros) è possibile. Molti, noi compresi, non hanno preclusioni... Ugo Bertone Un'iinmaginc della Borsa brasiliana dopo il crollo chi' ha messo in crisi l'economia mondiale

Luoghi citati: Argentina, Brasile, Brasilia, Città Del Capo, Kuala Lumpur, Mosca, Sud America