Novara, la protesta dei risicoltori di Gianfranco Quaglia

Novara, la protesta dei risicoltori Novara, la protesta dei risicoltori Tregua dopo il blocco Riapre la Borsa risi Domani mattina in Piazza Martiri tornano mercato e contrattazioni NOVARA. Riapre domani mattina la Borsa risi, chiusa da lunedì scorso per il blocco delle contrattaizoni che ha coinvolto anche le altre piazze (Vercelli, Mortara, Milano e ieri Pavia). Una «sei giorni» di black-out totale, durante i quali non è stato venduto un solo grammo di risone, come conferma una nota congiunta delle organizzazioni agricole (Unione Agricoltori, Coldiretti, Cia), del Ciri (Comitato intersindacale produttori italiani) e dell'Airi (Confindustria). Che aggiunge: «E' finito il primo round e il riso italiano aspetta una precisa risposta da Bruxelles». Il blocco di tutte le borse era stato deciso a sostegno del ministro Paolo De Castro e per sollecitare la Commissione europea a varare misure di rilancio del settore. E' in fase di studio una riforma dell'Ocm, però esiste già una proposta elaborata dalla filiera del riso italiano, condivisa dal sindacato dei risicoltori europei e fatta propria dal governo italiano. Dicono i produttori: «Si deve discutere questa proposta prima di cercare altre strade». E le alternative potrebbero essere: caduta del prezzo d'intervento (come ultimo baluardo di garanzia) e inserimento di quello mondiale. Negli ultimi due anni la risicoltura italiana ha subito un crollo delle quotazioni attorno al trenta per cento e continua a contrastare (con difficoltà) l'arrivo di prodotto extracomuni- Dopo la«guerragiorni» èun segnBrux pacifica dei sei è atteso nale da elles tario, favorito dall'abbattimento di barriere doganali e riduzione dei dazi. Si torna in borsa, ma l'agitazione non è sospesa. In attesa di una risposta da Bruxelles, sono programmate altre iniziative: il 4 febbraio il presidente della Regione Lombardia, Formigoni, incontrerà a Bruxelles il presidnete della Commissione agricoltura europea, Franz Fischler. Sergio Suardi, repsonsabile della Cia (Novara-Vco-Vercelli) sottolinea, intanto, i primi risultati: «Gli obiettivi che ci eravamo posti sono stati raggiunti. Il segnale inviato a Bruxelles è stato recepito, ed è servito a dare forza al nostro ministro. E' stata un'azione coordinata con grande responsabilità da parte di tutti i risicoltori. Adesso aspettiamo la risposta dalla Commissione europea: noi vogliamo andare subito alla riforma». Sulla guerra del riso, che chiama in causa Ue e Usa, interviene anche la Coldiretti, con una proposta di valorizzazione del prodotto made in Italy, attraverso le «Igp» (il marchio europeo a Indicazione geografica protetta). E indica una strada già intrapresa con il «Vialone Nano» veronese, «Igp» dal '96, unico riso premiato con il marchio a livello europeo. In lista d'attesa ci sono altre varietà, della Lomellina e del Ferrarese. Mentre altre varietà straniere, in Spagna e in Francia (Camargue) sono pronte per il riconoscimento. Gianfranco Quaglia Dopo la pacifica «guerra dei sei giorni» è atteso un segnale da Bruxelles Risicoltori durante una delle manifestazioni di protesta

Persone citate: Franz Fischler, Sergio Suardi