37

37 Le racconta Gigi Gallo nel libro «Il mare tra le colline» Quelle storie vissute nella Nizza dell'800 NIZZA. Se è vero, come recita un provebio orientale, che per per poter dire di aver vissuto in modo completo occorre aver piantato un albero, scritto un libro e procreato un figlio, Luigi Gallo con la pubblicazione de «Il mare tra le colline» ha raggiunto l'obiettivo. Bancario in pensione, ex collaboratore del settimanale «L'Ancora» e cultore di giardinaggio, Gallo (per tutti Gigi), ha da poco dato alle stampe (editore Fabiani di Canelli) un volume ricco di racconti, aneddoti e storie vere, legati alla Nizza dall'800 ai giorni nostri: il volume è in vendita alla cartolibreria Bernini di via Maestra. I nicesi riconosceranno personaggi che hanno contribuito a creare il mito di una cittadina ricca di ironia, col gusto del pettegolezzo e degli scherzi. Ci sono gli «antieroi» come li definisce la giornalista Gabriella Abate nella prefazione: dai sindaci Branda e Chiappini a Visen il sarto, Mine il calzolaio, Gim raccoglitore di erbe e ai suoi tempi gigolò, Vigiu del Cirio o il robusto Cen. Alcuni protagonisti compaiono col loro nome, altri si celano sotto appellativi di fantasia. Bacconta Gallo: «Sono anni che raccolgo aneddoti, ascolto chiacchere e rovisto nei mercatini dell'antiquariato in cerca di documenti della zona». Il frutto di questa ricerca è un bagaglio ricco di umanità: anche la storia, quella con la esse maiuscola è filtrata attraverso gli occhi della gente comune. Toccante «Il colombaccio di Natale», racconto di un pranzo in cui il piatto forte (ed inatteso) è un colombaccio che si posa sulla finestra. Il tutto sullo sfondo del passaggio in città delle Brigate nere e dei gruppi di partigiani che salgono verso la Langa. Ci sono anche aneddoti che risalgono alla metà dell'800. Come la vicenda di «Scuplon» il rabdomante che cercò l'acqua a Superga per il re Vittorio Emanuele II. Oppure, la storia del sindaco Gaetano Bigliani e delle discussioni in Consiglio su dove realizzare il cimitero. Il primo cittadino perse la sua battaglia (voleva riattivare il vecchio camposanto francese) e I per vendicarsi, sulla sua tomba fece scrivere un inconsueto epitaffio: «Il cavalier Bigliani Gaetano, sindaco e consigliere provinciale per 10 anni, nato il 25 settembre 1793 e morto il 19 luglio 1872, qui giace suo malgrado, mentre molto lavorò, per dar tomba decente ai suoi concittadini». Tra i personaggi che popolano il libro di Gallo, c'è anche Don Bosco frequentatore di casa Corsi e l'amatissimo don Bepi Celi, direttore dell'Oratorio Salesiano, che ebbe tra i suoi allievi un certo Eco Umberto. Enrica Cerrato Gigi Gallo durante una gita con l'amico don Stefano Minetti parroco a Calamandrana

Persone citate: Bepi Celi, Bigliani Gaetano, Gabriella Abate, Gaetano Bigliani, Gigi Gallo, Luigi Gallo, Stefano Minetti

Luoghi citati: Calamandrana, Canelli