Accusato di aver portato via un montone

Accusato di aver portato via un montone Accusato di aver portato via un montone Con il cartomante sparisce il cappotto ASTI. Lei era convinta che ci fosse qualcosa di nebuloso nel suo futuro. Alla fine ha chiamato quel suo conoscente, R. M., 25 anni, di Vigliano. «Fammi le carte, dimmi che cosa vedi». Lui, che si spacciava per cartomante e veggente, le ha parlato suadente: «Una volta non basta, con le carte. E' mi momento incerto, per te. Bisogna che ci vediamo ancora, magari a casa tua, dove forse gli influssi negativi sono più forti». La donna, 35 anni, astigiana, l'ha invitato nella sua abitazione. E il giovane ha estratto i suoi «ferri del mestiere», le carte. Cuori, picche, fiori e quadri: angosce e misteri, la vita predetta come in un gioco. «Tonio ancora, stai tranquilla - ie ha detto alla fine - vedrai che sapremo tutto, presto». Ma prima di andarsene l'uomo si sarebbe infilato una giacca di montone della donna. Lei se n'è accorta in ritardo, lo ha richiamato al telefono. «La giacca, mi è sparita la giacca» gli ha detto. Il giovane si è finto stupito. «Non so, magari l'hai lasciata da qualche parte». A quel punto la donna ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. Il giovane è stato convocato in caserma a Montegrosso: a suo carico è emerso anche un precedente analogo. Nel giugno '95 era già stato denunciato per furto. All'epoca, nelle vesti di pranoterapeuta, era accusato di aver sottratto anelli e catenine delle clienti, indotte a «depositare l'oro» prima delle sedute. E più di una volta, secondo gli accertamenti dei militari, i preziosi sarebbero rimasti nelle mani dell'intraprendente guaritore. Contestazioni e accuse respinte dal giovane, che anche in questa vicenda avrebbe negato ogni addebito. Pare però che a suo carico siano emersi elementi definiti interessanti dagli investigatori. La donna, derubata della giacca di montone, avrebbe poi confidato ad un carabiniere: «Però, lui me l'aveva detto, facendomi le carte. Ci sarà una sorpresa nella tua vita. Certo, speravo in qualcosa di meglio». [r. s.]

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