«Sempre presente l'istinto di difesa»

«Sempre presente l'istinto di difesa» Parte l'allarme dal pronto soccorso dell'ospedale infantile Regina Margherita Attenti ai cani, ma anche ai criceti «Troppi bimbi morsicati» Il migliore amico dell'uomo? Quando l'istinto prende il sopravvento Fido si trasforma, può diventare la peggior minaccia. Lo dicono i bilanci dell'ospedale Regina Margherita: lo scorso anno, al pronto soccorso dell'Infantile, sono arrivati 54 fra bambini e bambine aggrediti dai cani. Piccole pesti che confondono l'animale per un peluche e si divertono a «torturarlo», o semplicemente colpa dei cani senza guinzaglio che si lanciano contro i passanti in strada o nei giardini pubblici. I bambini sotto i cinque anni, dicono le statistiche del Regina Margherita, vengono azzannati soprattutto al volto e alle braccia, mentre quelli più grandi, dai 6 anni in su, sono feriti alle gambe e ai glutei mentre tentano un'improbabile fuga. Nessuno, all'Infantile, ha per fortuna mai perso la vita per il morso del migliore amico dell'uomo, ma le cartelle cliniche parlano di profonde cicatrici e anche di volti quasi sfigurati. Lo studio compiuto all'ospedale di piazza Polonia - centro di riferimento regionale per l'emergenza - è stato realizzato dal professor Gian Carlo Mussa, direttore del Dipartimento di Scienze pediatriche dell'Università, e dal suo aiuto, Francesco Savino: i due medici hanno analizzato le statistiche di ventiquattro mesi al pronto soccorso di chirurgia, dove lavorano le équipe di Ferdinando Canavese e Sebastiano Cavallaro. «Dal '97 a '98 - spiega Mussa - i casi di morsicatura so- no fortunatamente dhninuiti, 20 in meno rispetto all'anno precedente». Ma ciò non significa che si possa abbassare la guardia; il rischio è sempre in agguato. La ricerca del direttore del dipartimento di Scienze pediatriche ha preso inizialmente in considerazione l'istinto di reazione di tutti gli animali domestici, ma alla fine si è concentrata sui cani, morsicatoli di bambini nell'80 per cento dei cani, prima di gatti, criceti e furetti, topi, e prima dei morsi dati per gioco da altri bambini: «Rispetto ai cani, i gatti s'avventano meno contro le persone, nel 6 per cento dei casi, ma il loro morso e i loro graffi sono più pericolosi: 35 volte su cento la ferita s'infetta, rispetto alle 4 volte su cento dei cani». Raramente i giochi dei bambini finiscono a dentate, ma quando va così il rischio di infezione è elevato quanto quello della morsicatura di gatto. Strana combinazione. Ma quanto cattivo può essere un cane inferocito? Ancora il professor Mussa: «Il sessanta per cento delle volte si tratta di ferite con prognosi dai 5 ai 15 giorni. Solo in un caso su cento, lo scorso anno, i tempi di guarigione hanno superato le due settimane. Da questo punto di vista non c'è molta differenza tra i casi visti nel '97 e quelli del '98». Poca differenza anche nella tipologia dei cani aggressori. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio: «Oltre l'80 per cento delle volte i bambini vengono aggrediti dal cane dei vicini o di amici, animali che conoscono, domestici. Nel 10 per cento dei casi è il proprio cane a rivoltarsi contro il padrone. E solamente il 2 per cento delle volte l'animale che morde i bambini è un randagio. Il che è un bene, perché i cani domestici sono vaccinati e rappresentano quindi un rischio minore dal punto di vista delle infezioni». Secondo il regolamento municipale, «a tutela dell'incolumità pubblica e privata i cani devono sempre essere condotti al guinzaglio». E se l'animale «è di taglia grossa o media, o di indole mordace, deve essere munito di museruola». Ma la realtà è diversa. Al pronto soccorso del Regina Margherita, dieci volte su cento non è bastata una semplice medicazione per chiudere la ferita da morsicatura. «Le unghie e i denti del gatto affondano nella pelle. Mentre il cane, dopo aver azzannato la preda, tende a tirare e a strappare la carne. Quindi non è sufficiente disinfettante, garza o cerotto. Bisogna suturare per bloccare il sanguinamento». Quattro bambini su cento finiscono poi in reparto, ricoverati alcuni giorni per sicurezza. L'età media di chi è finito in ospedale per colpa di un cane è 6 anni e mezzo. Ma la ricerca del professor Mussa non ha potuto prendere in considerazione la razza dell'animale colpevole dell'aggressione, perché non sempre le mamme che corrono con i loro figli in ospedale sanno distinguere tra un cane e l'altro. «In gererale, comunque, si tratta di animali di grossa taglia, dai pastori tedeschi ai rotweiller. Sopportano quasi tutto dai bambini. Però a volte i piccoli sono davvero cattivi, stuzzicano all'inverosimile. E nessun cane sopporta a lungo che gli schiaccino o gli tirino la coda o le orecchie, che qualcuno gli pesti le zampe o lo tratti come un pupazzo di gomma». Marco Accossato CHI AGGREDISCE I BAMBINI? (statistiche %) W8 IH 1997 PROPRIO CANE 9A 8,1 CAN E DOMESTICO (di amid e del vicino) 88,3 79,7 CANE RANDAGIO 4,1 NON1 D£NTI FICATO (fuggtto) 5,6 8,1 L'anno scorso, 54 bambini sono stati curati dall'Infantile per i morsi da cani

Persone citate: Ferdinando Canavese, Francesco Savino, Marco Accossato, Sebastiano Cavallaro