Maggiolini contro la rabbia della Lega di Marco Marelli
Maggiolini contro la rabbia della Lega Botta e risposta alla messa di suffragio: «Se le forze dell'ordine sono carenti, prenderemo gli sfollagente» «Non uccidete ancora don Renzo» Maggiolini contro la rabbia della Lega COMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Non strumentalizziamo la morte di don Renzo per fare la battaglia agli immigrati. Sarebbe come ucciderlo due volte», dice monsignor Alessandro Maggiolini, vescovo di Como, mentre alla parrocchia di Ponte Chiasso arriva la bara con la salma di don Beretta, il sacerdote ucciso mercoledì da un trentunenne marocchino. Ma negli stessi momenti ribatte Massimo Caporello, responsabile degli «angeli verdi» della Lega Nord: «Se le forze dell'ordine sono carenti, scenderemo per le strade con gli sfollagente. Se non basta, andremo oltre». Le campane hanno suonato a morto quando, alle 16,30, è arrivata la bara. Don Giovanni Meroni, il sacerdote che ha cercato di soccorrere il «prete degli esclusi», raccogliendone le ultime parole («Non ò niente, ha voluto solo spaventarmi») si è aggrappato al feretro, per un lungo e commovente «abbraccio». Sul sagrato don Battista Calli, direttore della Caritas di Como. «Offriamo una preghiera a colui che ha colpito don Renzo, perché il Signore gli stia vicino, lo aiuti a pentirsi e a vivere una vita nuova», ha detto. Parole sottolineate da un lungo applauso. Così come qualche istante prima era stata applaudita la bara. A Ponte Chiasso c'erano anche il console del Marocco, Bennis Abdclmak, e il presidente dell'Associazione marocchini nel Nord Italia, Ahmed Khouider: «La morte di don Renzo ò un fatto gravissimo che ha sconvolto tutto il popolo marocchino. Siamo qui a testimoniare al popolo italiano la solidarietà di tutto il Marocco». Molti coloro che hanno seguito la messa di suffragio sul sagrato della chiesa, nei giardini solitamente trasformati in «campi profughi». La chiesa non era in grado di ospitare tutti. Erano oltre 5 mila le persone presenti. E in serata una lunga processione è sfilata davanti alla bara di don Beretta, i cui funerali saranno celebrati oggi nella cattedrale da monsignor Maggiolini. Sarà una giornata di lutto cittadino. Le saracinesche saranno abbassate dalle 10 alle 11. Nelle scuole e nei posti di lavoro sarà osservato un minuto di silenzio. Intanto, ieri, al carcere del Bassone, l'assassino, Adidel Hakim Lakhoital, alla presenza del difensore d'ufficio Manuela Colombo e del pm Antonio Nalesso è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari Vittorio Anghileri. Al termine, Anghileri ha firmato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, contestando al trentunenne marocchino il reato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, l'aver ucciso un ministro di culto che lo stava aiutando. 11 maghrebino era arrivato a Ponte Chiasso domenica pomeriggio. Ha spiegato che, dopo aver chiesto soldi al sacerdote, non contento di quanto don Renzo era disposto a dargli (solo poche migliaia di lire), è andato nella palestra della parrocchia, trasformata in un centro di accoglienza per extracomunitari, per prendere il coltellaccio da cucina che teneva nascosto sotto il materasso. E ha quindi accoltellato il sacerdote. Marco Marelli
Persone citate: Ahmed Khouider, Alessandro Maggiolini, Antonio Nalesso, Battista Calli, Giovanni Meroni, Manuela Colombo, Massimo Caporello, Vittorio Anghileri
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