Amico Fritz elimina la Butterily

Amico Fritz elimina la Butterily Con il cambio dell'ultimo titolo in stagione un cartellone più inedito Amico Fritz elimina la Butterily Mascagni e non Puccini in giugno al Carlo Felice GENOVA. Nei primi anni del Novecento due compositori-divi, toscani entrambi, ma uno di Lucca e l'altro di Livorno, pur amicissimi si disputavano i principali palcoscenici italiani, appoggiati dalle due più potenti case editrici, Ricordi e Sonzogno: erano Giacomo Puccini e Pietro Mascagni. Sempre in polemica (apparente o presunta), uniti solo quando si trattava di ironizzare sui colleghi. Furono loro, pare, a coniare per Leoncavallo il nomignolo «bisbestia» («Bestia il primero, Leon, bestia il secondo, cavallo, bestia l'intero, Leoncavallo»). Ormai da anni nei teatri italiani ha la meglio Puccini che vanta autentici primati di popolarità con alcune delle sue opere più fortunate, da «Tosca» alla «Butterfly». Mascagni, ogni tanto, si prende, però, qualche rivincita. E così sarà il prossimo giugno quando il Carlo Feli- ce ospiterà «L'amico Fritz» al posto della prevista (e gettonatissima) «Madama Butterfly». Il debutto del lavoro mascagnano è previsto per il 25 giugno con repliche fino al 4 luglio. Dirigerà Bruno Bartoletti (che avrebbe dovuto salire sul podio anche per la «Butterfly» messa in cartellone per la possibilità di avere come interprete Catherine Malfitano, poi ritiratasi), la regìa sarà di Grisha Asagaroff, l'allestimento arriva dall'Opera di Zurigo. Il cast prevede Giusy Devinu (Suzel), Aquiles Machado (Fritz), Francesca Franci (Beppe), William Stone (David), Cristiano Cremonini (Federico), Alessandro Patalini e Mimi Park. Con il cambio dell'ultimo titolo in stagione, il cartellone del Carlo Febee, a nostro parere, guadagna in termini di novità. Nessuno mette in dubbio naturalmente il fascino dell'opera pucciniana che tuttavia si è vista in tempi assai recenti. «L'amico Fritz» manca invece dalle scene genovesi dal 1951, anno in cui fu rappresentata all'Augustus diretta da Angelo Costaguta. Precedentemente, nel 1946, era stato l'indimenticabile Gianandrea Gavazzeni a proporla al Grattacielo con Pia Tassinari e Ferruccio Tagliavini. Voci adattissime per un'opera che, in evidente contrapposizione alla «Cavalleria rusticana» punta sul versante dell'intimismo lirico, del suono contenuto, dell'idillio agreste. Altro che «male Pasque» e maledizioni di Santuzza: qui domina la soavità del duetto delle ciliegie, l'ingenuità di Suzel e dei suoi mazzolini di fiori. Intanto, al Carlo Felice, proseguono le repliche del «Pipistrello», l'operetta di Johann Strauss junior diretta da Daniel Oren con la regìa di Filippo Crivelli. Si andrà avanti fino a giovedì prossimo. [r. i.]

Luoghi citati: Livorno, Zurigo