Controlli della guardia di finanza per scoprire la vendita di videogame «in nero» di Alberto Gaino

Controlli della guardia di finanza per scoprire la vendita di videogame «in nero» Controlli della guardia di finanza per scoprire la vendita di videogame «in nero» L'evasore gioca alla play station Caccia aperta ai ed duplicati Blitz su play station moclificate e Cd duplicati illegalmente. E venduti da privati e soprattutto da negozi di videogame in nero. Un mercato senza diritti d'autore e Iva da pagare. I costi sono ridottissimi: un Cd vergine si compra per 2 mila lire e il kit per la riproduzione può essere limitato a un masterizzatore collegabile al personale computer. Gli utili sono inversamente proporzionali: i Cd duplicati sono in vendita a 30-50 mila lire contro il prezzo degli originali che oscilla dalle 80 alle 150 mila. Il giro d'affari per tutta l'Italia supera i 50 miliardi di lire l'anno. Ed è una stima più che prudente. Il legale della Sony Italia, Elvira Svariati, ritiene che cruesto secondo mercato valga almeno un milione di «pezzi». Una concorrenza sempre più agguerita per l'industria e le reti commerciali ufficiali. Le cifre rendono l'importanza dell'operazione compiuta, fra mercoledì e ieri, dalla Guardia di Finanza di Torino e Susa e dalla sezione reati informatici della Procura circondariale. Perquisiti fra i 30 e i 40 negozi di videogame e gli appartamenti di alcuni privati. Secjuestrati in abbondanza hardware e Cd. L'inchiesta dei pm Sara Panelli e Roberto Sparagna è stata aperta per la violazione dell'articolo 171 bis della legge sui diritti d'autore (pene dai 3 mesi ai 3 anni d'arresto e multa da 1 a 10 milioni). Ne sarà investito anche il pool dei reati tributari per il danno all'erario. Anch'esso rilevante. Con cruesto sono 78 i procedimenti penali aperti da api-ile '98 in Italia e seguiti dai legali della Sony. Ma l'inchiesta di Torino è una delle prime a colpire direttamente i negozianti che vendono sottobanco i Cd illegali. Il loro commercio è così diffuso fra gli adolescenti che un padre finanziere si è incuriosito è ha segnalato il «fenomeno». Gli ispettori della polizia giudiziaria avevano a loro volta notato i messaggi su Internet di chi offriva e continua ad offrire in vendita play station modificate e Cd masterizzati, con indirizzo in codice numerico cui risalire. I magistrati hanno raccolto le notizie di reato e deciso il blitz. L'operazione è stata estesa alla compagnia di Susa della Gdf perché il mercato nero dei videogiochi tira in città quanto in provincia ed è apparentemente inarrestabile. Ancora le cifre vengono in soccorso alle considerazioni: per utilizzare un Cd duplicato occorre disporre di una play station modificata con rinserimento di un microchip (costo 3 mila lire) che bypassa le protezioni interne dell'apparecchio, nient'altro che informazioni predisposte per riconoscere i Cd originali. In altre parole, il codice contenuto nel nuovo microchip «salta» le informazioni mancanti nei Cd duplicati. La play station ufficiale è in vendita a prezzi che oscillano fra le 300 e le 350 mila lire. Per acquistarne una modificata sono sufficienti 70 mila lire in più, rapidamente ammortizzabili considerata la differenza dei prezzi fra Cd orginali e duplicati. Un'ultima curiosità: l'incasso delle 70 mila lire viene fiscalmente giustificato da alcuni negozianti sotto la voce «riparazioni». Eppure, con l'introduzione dei Cd-Rom la pirateria del software aveva subito un duro colpo: per copiarli si doveva acquistare un masterizzatore, macchina che una volta costava cifre da capogiro, ma che oggi si può comprare al prezzo di un computer. I pirati delle play station e dei Cd si sono moltiplicati come cavallette. L'esercito è costituito da artigiani. «Ma sono comparse anche organizzazioni industriali, come quella scoperta recentemente dai carabinieri a Castelgandolfo. - spiega l'avvocato Svariati - Bastano un appartamento e cognizioni tecniche acquisibili in pochi giorni per far funzionare l'apparecchiatura necessaria alla duplicazione. E la produzione segue le ordinazioni. Non si accumulano mai molti pezzi in magazzino. Queste organizzazioni sono improntate alla massima flessibilità per sfuggire alle indagini, nostre e delle forze dell'ordine». Alberto Gaino Perquisiti negozi e appartamenti di privati Danni di miliardi per i produttori ufficiali

Persone citate: Roberto Sparagna, Sara Panelli

Luoghi citati: Italia, Susa, Torino