Eccezionale intervento al Centro Grandi Ustionati dell'ospedale Infantile: sarà poi innestata la cute vera di Marco Accossato

Eccezionale intervento al Centro Grandi Ustionati dell'ospedale Infantile: sarà poi innestata la cute vera Eccezionale intervento al Centro Grandi Ustionati dell'ospedale Infantile: sarà poi innestata la cute vera Eseguito al Centro Grandi Ustionati dell'ospedale infantile Regina Margherita un intervento di sostituzione temporanea della pelle, il primo del genere in Piemonte. L'equipe composta dal professor Ferdinando Canavese e dalla dottoressa Alga Bevilacqua ha applicato cute artificiale sul tronco, sulle braccia e alla radice delle cosce di una ragazza di 14 anni che una settimana fa si è ustionata il 45 per cento del corpo mentre tentava di alimentare con alcol la fiamma di una stufa. L'operazione è stata eseguita lunedì mattina. Oltre al professor Canavese e alla dottoressa Bevilacqua, ha partecipato il dottor Giorgio Ivani, primario di Anestesia e Rianimazione. La giovane paziente, dopo un giorno in rianimazione, è stata riportata ieri nel reparto di Chirurgia B dell'Infantile, dove resterà per almeno un mese. Il suo lungo calvario verso la guarigione completa, spiegano i medici, è solo all'inizio: la pelle artificiale che ha consentito per ora ai medici di rimuovere il tessuto necrotico scongiurando complicazioni dovrà essere sostituito con la pelle vera della ragazza, non appena si sarà rigenerata. Il che avverrà non prima di due settimane. Spiega il professor Canavese: «Quello di lunedì è un intervento davvero innovativo, che nulla ha a che vedere con l'utilizzo di cute coltivata o prelevata da cadavere. La pelle artificiale è composta esternamente da silicone e internamente da collagene che stimola e favorisce la crescita di quello endogeno. Rispetto ai primi due metodi il risultato è una maggiore biocompatibilità, significa minor pericolo di infezioni, ed è una soluzione nettamente migliore anche sotto l'aspetto del risultato estetico e funzionale». Una nuova frontiera che si apre nella nostra regione, dunque, sulla strada della salvezza per gli ustionati gravi. La tecnica della pelle artificiale è utilizzata comunemente già negli Stati Uniti e in qualche altro Paese d'Europa. In Italia, dicono al Regina Margherita, si contano pochissimi interventi chirurgici del genere, l'ultimo dei quali realizzato a Napoli, per salvare un'altra bambina in pericolo di vita. La ragazza operata all'Infantile ha pagato cara l'imprudenza di un gesto che è una delle cause più frequenti di ricovero pediatrico d'urgenza. «Sono molti i bambini e i ragazzi che, imitando un gesto visto fare dagli adulti, spruzzano alcol per ravvivare fiamme di camini, barbecue o fuochi all'aperto, e rischiano la morte per l'inevitabile ritorno di fiamma. «Rimuovere rapidamente il tessuto necrotico ustionato è fondamentale - concludono i medici dell'Infantile -, ma in questo caso il tempismo non sarebbe bastato: impossibile l'autotrapianto, le bruciature erano troppo estese». Marco Accossato A fianco il professor Ferdinando Canavese; sotto il dottor Giorgio Svanì, primario di Anestesia e Rianimazione all'ospedale infantile Regina Margherita Trapiantata pelle artificiale Su una ragazza di quattordici anni

Persone citate: Ferdinando Canavese, Giorgio Ivani, Giorgio Svanì

Luoghi citati: Italia, Napoli, Piemonte, Stati Uniti