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l GROTTESCO «Train de vie» Treno per vivere PRESENTATO come antagonista de «La vita è bella» di Benigni il film evoca soprattutto lo stile di Lubitsch e l'umorismo ebraico nel raccontare come nel 1941 un intero villaggio, per sottrarsi ai campi di sterminio nazisti, si mimetizzi in un treno di deportati completo di vittime possibili e finti carnefici. Ebreo romeno e figlio di un deportato, il regista Radu Mihaileanu al suo secondo film affronta l'Olocausto con una commedia che beffa l'orrore e lo trasforma in favola. Molto comico e anche sconcertante è l'incontro con un altro falso treno di deportati, ideato contemporaneamente da un gruppo di zingari. TRAIN DE VIE di Radu Mihaileanu con Lionel Abelanski, Rufus Clément Arari, Michel Muller, Agathe de la Fontaine, johan Leysen; Francia/Ungheria, 1998 MILANO, Cinema Anteo 400, Colosseo Chaplin ROMA, Farnese, Greenwich 2, Savoy 2

Persone citate: Cinema Anteo, Lionel Abelanski, Michel Muller, Radu Mihaileanu

Luoghi citati: Farnese, Francia, Milano, Roma, Ungheria