Tra le accuse anche il commercio di medicinali fatti rubare o contraffatti

Tra le accuse anche il commercio di medicinali fatti rubare o contraffatti Tra le accuse anche il commercio di medicinali fatti rubare o contraffatti Dal giudice «gang» dei tarmaci Chiesto il processo per Camanini e altri sette ALESSANDRIA. Alla resa dei conti la cosiddetta «banda dei farmaci» (rubati, rapinati, riciclati) sgominata in estate dai carabinieri: per gli 8 inquisiti al centro di un redditizio mercato clandestino di medicinali il pubblico ministero Maresca ha chiesto il rinvio a giudizio. L'udienza preliminare davanti al gip si terrà il 2 febbraio. Nei guai: Giacomo Camanini, 59 anni, di Alessandria, laurea in biologia, ritenuto «promotore e organizzatore del sodalizio criminoso», titolare del magazzino di via Casalcermelli dove confluivano i medicinali; suo cognato e stretto collaboratore Antonio Saldini, di 54, di Nizza Monferrato; Aurelio Rizzo, di 50 anni, di S. Cataldo (Caltanissetta), accusato di essere «canale stabile dell'organizzazione per immettere sul mercato specialità farmaceutiche e materie prime», tutti detenuti. Poi: il genovese Lucio Grasselli, 58 anni, il milanese Nicola Fabio Barattucci, di 36 (entrambi agli arresti domiciliari), Massimo Diamanti, di 31, alessandrino, Gennaro Porzio, di Caserta, 58 anni, e Rosa Vaccaro, di 54, di Genova (sono liberi). La donna è accusata solo di ricettazione di imprecisati quantitativi di medicinali, gli altri 7 anche di associazione a delinquere per aver dato vita a un'organizzazione a piramide che si approvvigionava di specialità farmaceutiche e materie prime. In che modo? Sostiene l'accusa che gli inquisiti commissionavano furti e rapine di medicinali, o concorrevano a compierle; contraffacevano farmaci e specialità trasformando le materie prime in prodotti finiti; li custodivano, a temperature ben diverse da quelle prescritte, nel magazzino di Camanini, poi li cedevano a farmacisti «disponibili» che li immettevano sul mercato. Questi ultimi sono una ventina, nessuno alessandrino, e l'inchiesta a loro carico è ancora aperta come pure quella riguardante altri esecutori materiali di furti e rapine e altri grossisti. I carabinieri del Nas hanno lavorato oltre un anno per comporre i tasselli dell'inchiesta, parellela a un'altra svolta a Napoli e in cui sono coinvolti Camanini e Saldini. Secondo le accuse, Diamante accompagnava Saldini nei molti viaggi per consegnare o ritirare materie prime e specialità farmaceutiche, Grasselli, Baratucci e Porzio le im- mettevano sui mercati (rispettivamente in Toscana, Lombardia e Campania), Rizzo, titolare di una ditta di importexport, consegnava la merce a ricettatori grossisti o ignari acquirenti. Diciassette i furti o le rapine compiute a ditte di Bologna, Novara, Buccinasco, Limbiate, Peschiera Borromeo, San Giuliano Milanese (Milano), Napoli e Napoletano (Melito, Pomigliano d'Arco, Varcaturo), Sesto Fiorentino (Firenze), Modugno (Bari), Caronno Pertusella (Varese). Queste le ditte derubate o rapinate: Bayer, Novartis Farma, Ruoppolo Farmaceutici, Astra Farmaceutici, Logistica Farmaceutica, Tcofarma, Dinafarm, Faustfarm, BrystolMyers Squibb, Distribuzione lombarda farmaci, ScheringPolugh, Rhone-Poulenc Rorer, Ce.Di.Far., Merk Sharp ? Dohme, Unione Farmaceutica Novarese, oltre a ditte di autotrasporto. Emma Camagna Indagini ancora aperte sugli autori dei «colpi» e su chi vendeva i prodotti Giacomo Camanini e l'interno del magazzino di via Casalcermelli con i farmaci contraffatti o rubati