RISO - Oggi la protesta prosegue alla Granaria Contrattazioni bloccate sui principali mercati

RISO - Oggi la protesta prosegue alla Granaria Contrattazioni bloccate sui principali mercati I risicoltori picchettano la Borsa merci di Vercelli, caos per le quote latte L'agricoltura scende in piazza VERCELLI. Sale la protesta agricola in Piemonte e i risicoltori fermano le contrattazioni sui principali mercati dove si commercia il risone. Lunedì a Novara e ieri a Vercelli i produttori di riso hanno picchettato le Borse Merci dei due capoluoghi, oggi si trasferiranno alla Granaria di Milano e per tutta la settimana proseguiranno la protesta a Pavia, Mortara e di nuovo sulle piazze piemontesi fino a sabato. «Quotazioni non rilevate a causa della inattività della Borsa per manifestazione degù operatori contro la politica agricola comunitaria»: è lo scarno comunicato emesso ieri dalla Camera di commercio di Vercelli invece del consueto listino settimale dei prezzi. Messaggio spedito direttamente a Bruxelles, dove il Comitato di gestione cereali e riso, per tutta la settimana, non avrà nessun riferimento sui cui basare l'attività di gestione del mercato del riso. La clamorosa protesta è stata procla¬ mata dal Ciri, il comitato intersindacale dei risicoltori italiani (Coldiretti, Cia e Unione agricoltori), e dall'Airi, l'associazione dell'industria risiera, direttamente coinvolte nella crisi. La guerra del riso Ue-Stati Uniti sui dazi all'importazione, che si sta risolvendo in ima totale vittoria americana, sta mettendo in ginocchio la filiera europea. E' di ieri un'interrogazione del presidente dei senatori di Rinnovamento italiano Ombretta Fumagalli Carulli al ministro De Castro per conoscere quali siano le ragioni che impediscono alla proposta presentata dal governo italiano alla Commissione europea di trovare sollecito accoglimento. Appena il tempo di riporre le bandiere poi, stamane alle 9, partenza in pullman per la Borsa di Milano dove ci saranno anche trattori e camion. Enrico Sacco CARMAGNOLA. Trecento trattori, forse di più, hanno viaggiato ieri mattina lungo le strade piemontesi puntando su Carmagnola dove era in programma la protesta degli allevatori contro le quote latte e le multe imposte dall'Unione Europea. Una delegazione dei Cobas del latte è stata ricevuta in Regione dal presidente Enzo Ghigo e dai rappresentanti dei gruppi consiliari, i quali hanno promesso appoggio ai produttori. Spiega Elio Airola, di Carmagnola, vice presidente dei Comitati spontanei: «Siamo stufi di assistere al balletto delle quote. La protesta è per ora di un giorno, ma se non ci danno soddisfazione torneremo ai presidi a oltranza». Aggiunge Francesco Robasto, di Moretta, dirigente dei Cobas: «Il problema si trascina da tre anni gettando tutto il comparto nel caos. Occorre una soluzione politica perchè sui numeri non si finirà mai. Non voghamo però soluzioni pasticciate sulla pelle degli allevatori. L'Italia importa oltre il quaranta per cento del latte che consuma, perchè dunque vogliono impedirci di produrlo?». E Robasto ha concluso: «Siamo pienamente solidali con la lotta dei risicoltori, che cercano come noi di non scomparire dal panorama dell'agricoltura». La protesta ieri si è svolta in tutte le regioni del Nord, quella piemontese di Carmagnola è stata una delle più imponenti. Una soluzione proposta dal governo, che gli allevatori però non accettano, è quella di rateizzare le multe che soltanto in Piemonte superano i cinquanta miliardi. Dice Antonino Bedino, di Saluzzo, presidente dei comitati spontanei: «Gli allevatori hanno un disperato bisogno di liquidità, non possono aspettare che il governo faccia la compensazione con anni di ritardo». Gianni De Matteis RISO - Oggi la protesta prosegue alla Granaria Contrattazioni bloccate sui principali mercati QUOTE LATTE -Più di300 trattori ieri mattina lungo le strade piemontesi verso Carmagnola

Persone citate: Antonino Bedino, Elio Airola, Enrico Sacco, Enzo Ghigo, Francesco Robasto, Fumagalli Carulli