Una petizione contro Piva sulla musica

Una petizione contro Piva sulla musica La sinistra giovanile Una petizione contro Piva sulla musica AOSTA. La «sinistra giovanile» ha promosso una petizione popolare affinchè il governo italiano «abbassi l'Iva sui prodotti musicali al 4 per cento come per i libri» e l'Unione europea «riformi la VI direttiva, inserendo i prodotti musicali nella fascia più bassa». I giovani della sinistra, affermano «che la musica è divertimento, ma anche cultura, forma d'arte», eppure «l'Iva sui generi musicali è del 20 per cento, la più alta», la stessa che si applica «sulle pellicce, mentre l'Iva applicata su giornali, libri e riviste è del 4 per cento». Per la sinistra giovanile, «è ingiusto e sbagliato. Non è riconosciuta la valenza culturale dell'ascolto musicale e il valore della sua produzione, perché il largo consumo dei prodotti musicali è assicurato in gran parte da giovani che non dispongono di tanti soldi. L'alto costo è un incentivo al mercato nero», [a. e]

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