LA RECENSIONE di Giangiorgio Satragni

LA RECENSIONE LA RECENSIONE Loretta Carrieri, giovane soprano interpreta dolci romanze da camera in una gelida chiesa di Moncalieri AMoncalieri, poco discosta dalla piazza Vittorio Emanuele, si trova una chiesa sconsacrata, non grande, che ricorda un fulgido passato (affreschi dall'illusione ottica, arredi che s'immaginano ricchi, un piccolo organo ancora non saccheggiato) e versa oggi in gravi condizioni artistiche. Da qualche tempo la Chiesa del Gesù è diventata punto d'incontro dell'Associazione Vitruviana, che vi organizza le proprie serate anche nell'intento di contribuire al restauro, andando a cercare soprattutto musicisti che si affacciano ora alla ribalta. Così lunedì ha cantato il giovane soprano Loretta Carrieri accompagnata al pianoforte da Lidya Bevilacqua, in un programma tutto italiano fra arie d'opera verista e romanze da camera, ma soprattutto in un gelo polare che le farà a lungo ricordare questo debutto. La Carrieri ha sia la stoffa che le doti della cantante lirica: di voce ne ha tanta, ma - al di là delle condizioni ambientali del concerto - deve ancora trovare un buon maestro che le dia l'impostazione giusta e l'omogeneità definitiva. Come dire: se son rose, fioriranno. Resistenza eroica l'ha dimostrata nel cantare in un luogo dove nel pomeriggio - c'informano - s'era inceppato il riscaldamento e dove comunque il calore (si fa per dire) pare non debba superare una certa temperatura, per evitare l'ulteriore distacco degli affreschi (mah..., in quelle condizioni, centimetro più Mascagni, uno degUn reptutto itcon la Beal pian i autori eseguiti ertorio aliano evilacqua oforte centimetro meno, a fronte di possibili polmoniti per gli artisti e débàcles mfuenzali del pubblico...). Certo le corde vocali della Carrieri rischiavano di divenir stalattiti e le dita della Bevilacqua d'ibernarsi, mentre il pubblico rimpiangeva di non essersi procurato maglioni di lana islandese o equipaggiamenti come per salire al Plateau Rosa. Eppure il concerto è in parte riuscito nel suo intento, dare l'idea della serata di un tempo che fu, del ritrovo in un salotto di fine Ottocento o d'inizio Novecento, dove si faceva musica cantando i successi d'opera del momento (Mascagni o Puccini, Boito o Giordano) e le romanze, appunto, da salotto. Dominio assoluto della melodia italiana, con coloriture Belle Epoque nell'armonia di Stanislao Gastaldon e rinnovato spirito popolare in Ernesto De Curtis. Con l'immaginazione si poteva anche evocare una casa d'epoca, con divani dalla stoffa un po' consumata, sognando un caminetto acceso e crepitante, aspirando a un servizio che fornisse cioccolata calda bollente, magari un punch, se non un irish coffee. Giangiorgio Satragni INFORMAZIONI Nella Chiesa del Gesù a Moncalieri un concerto organizzato dall'Associazione Vitruviana (tel. 011/64.58.74) Un repertorio tutto italiano con la Bevilacqua al pianoforte Mascagni, uno degli autori eseguiti

Persone citate: Loretta Carrieri, Stanislao Gastaldon

Luoghi citati: Moncalieri