«Guerra della divisa» al check-iii di Caselle

«Guerra della divisa» al check-iii di Caselle Dallo stabilimento di Scarmagno parte la richiesta di un intervento delle istituzioni Nuove nubi sull'Op, oggi c'è assemblea E a Ivrea faccia a faccia tra Grijuela e Colaninno SCARMAGNO. Torna d'attualità la crisi della OP Computers di Scarmagno. Non è bastato, infatti, l'accordo sottoscritto a fine settembre per cancellare le proteste e le manifestazioni della scorsa estate (con i 100 giorni di presidio ai cancelli degli stabilimenti, e pure un esposto alla Procura), in seguito alla messa in cassa integrazione di 450 lavoratori. I problemi dell'azienda, infatti, sarebbero tutt'altro che risolti; e da Scarmagno ripartono le richieste di un intervento concreto da parte delle istituzioni, a cominciare dal Governo. Oggi pomeriggio, dalle 14.30 alle 16, è stata convocata da Firn, Fiom e Uilm un'assemblea aperta nella sala mensa della OP Computers. Un incontro analogo ai tanti che si sono succeduti nei mesi di maggio, giugno e luglio, quando la crisi sembrava irreversibile. E soltanto la settimana scorsa i vertici nazionali dei sindacati metalmeccanici avevano richiesto al ministro dell'Industria Bersani la riapertura di quel tavolo di trattativa che, a settembre, aveva poi generato l'intesa sulle politiche occupazionali e lo sviluppo produttivo. «L'azienda - recita una nota sindacale, inviata dopo l'incontro del 13 gennaio sul piano Olivetti - ha prospettive industriali positive, ma non è ancora stata dotata delle adeguate risorse finanziarie da parte del sistema bancario». Sembra essere la hquidità, infatti, il principale problema della OP Computers. Ma non solo. Appena un mese fa lavoratori e cassintegrati avevano messo in evidenza le difficoltà dell'azienda di Scarmagno, a partire dal mancato raggiungimento dei volumi produttivi (194 mila unità in 3 mesi) che avrebbero garantito la sopravvivenza minima. Nell'operazione di salvataggio della OP Computers, ora, potrebbero essere coinvolte le grandi banche, soprattutto quelle piemontesi, per favorire l'apertura di linee di credito. Tutto questo mentre a Ivrea si sta mobilitando il «Comitato di crisi»: il sindaco Fiorenzo Grijuela ha annunciato che, in tempo brevi, si farà promotore di un incontro con l'ammmistratore delegato Roberto Schisano e i rappresentanti del ministero dell'Industria, «per definire un percorso - dice - che sblocchi l'attuale situazione». Lo stesso Grijuela, intanto, lunedì scorso è stato protagonista di un incontro con i vertici della Olivetti, il presidente Antonio Tesone e l'amministratore delegato Roberto Colaninno, nella sede di via Jervis. «Nulla di ufficiale - spiega il primo cittadino -, ma soltanto l'occasione per conoscerci e discutere in generale della Olivetti, in modo particolare della sviluppo delle telecomunicazioni». Colaninno avrebbe confermato che non ci saranno problemi occupazionali per il '99. «Lacrisi di Scarmagno coinvolge tutti in maniera determinante». Im. rev.J Lo stabilimento della Op Computers di Scarmagno: per l'azienda altri problemi

Persone citate: Antonio Tesone, Fiorenzo Grijuela, Roberto Colaninno, Roberto Schisano

Luoghi citati: Ivrea, Scarmagno