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35 Dopo 5 anni s'insedia il nuovo Consiglio Parco Gran Paradiso stop al commissario Presidente resta il professor Montaccbini «Subito l'adozione del piano territoriale» Si chiude la fase di commissariamento del Parco nazionale del Gran Paradiso durata cinque anni. Domani pomeriggio, alle 15, nella sede torinese dell'ente in via della Rocca, s'insedia il nuovo Consiglio d'amministrazione, guidato dal professor Franco Montacchini, botanico, docente universitario, designato al vertice del più antico parco italiano dal ministro dell'Ambiente Edo Ronchi. Montacchini, di fatto, succede a se stesso, nel doppio ruolo sia di commissario straordinario dell'Ente nell'ultimo quinquennio, sia di presidente fino al '94. «Il commissariamento non ha certo significato la paralisi dell'ente; spiega subito il prof. Montacchini - domani al nuovo Consiglio presenterà una relazione su quanto si è fatto, a cominciare dai tanti progetti già approvati e finanziati con fondi europei». Montacchini e il nuovo Consiglio saranno chiamati a varare a tempi brevi il piano territoriale del Parco, che dovrà contenere tutti gli indirizzi di politica ambientale-turistica che guideranno il Gran Paradiso in futuro: «Un documento determinante per af- prof. Franco M ontacchini frontare e risolvere problemio che si trascinano da troppo tempo». A cominciare dalla regolamentazione della strada provinciale che da Ceresole porta al Nivolè. Montacchini è esplicito: «Avevamo proposto al Comune una bozza d'accordo per risolvere la questione; del nuovo Consiglio d'amministrazione fa anche parte il sindaco di Ceresole, vedremo se la sua posizione continuerà ad essere in contrasto o meno con la nostra e ne trarremo le conclusioni». La stessa Pronvincia di Torino si era impegnata ad affrontare il problema: «Non vorremmo trovarci l'estate prossima con centinaia di auto parcheggiate sul pianoro del Nivolè, nel caos più completo». Intanto alcune associazioni ambientaliste hanno minacciato di ricorrere alla magistratura chiedendo «se non ritenga necessario consigliare alla Provincia proprietaria della strada di adottare le precauzioni necessarie per rendere sicuro il tracciato, o altrimenti imporre l'accesso regolamentato, o a numero chiuso della auto, giustificato da ragioni di sicurezza». prof. Franco Montacchini

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