«Fiera del libro troppo a sinistra» di Maurizio Tropeano

«Fiera del libro troppo a sinistra» An all'attacco contro la prima bozza: «Gli ospiti sono tutti di una parte sola» «Fiera del libro troppo a sinistra» E'già polemica sul programma Una bozza di programma presentata e subito ritirata, di fatto ima sconfessione dell'operato del direttore generale, Ernesto Ferrerò. Una seduta incandescente della VI commissione del Consiglio regionale con pesanti attacchi - poi ridimensionati dopo una telefonata - al sovraintendente della Fondazione Salone del Libro e della Musica, Rolando Picchioni. A scatenare la polemica politica - dopo quella innescata ieri dalla decisione di Guido Accornero di non cedere i vecchi marchi del Salone del Libro e della Musica e la decisione della Fondazione di ribattezzare l'iniziativa come Fiera - intorno alla nuova edizione di Librolandia è Agostino Ghigna, capogruppo di Alleanza Nazionale a Palazzo Lascaris. Il motivo? Le personalità individuate come testimonial della sezione Incontri. Ospiti inseriti in una bozza di programma provvisoria preparata da Ferrerò, che Picchioni stesso ha poi definito «superata e datata» dopo che Ghiglia l'aveva bocciata con un tratto di penna perché «quei nomi ripropongono il vecchio vizio, già proprio di Accornero di non tener in considerazione le più banali regole del pluralismo». Personaggi che il capogruppo di An definisce «targati sinistra, più o meno estrema». Da qui la minaccia: «Se qualcuno vuole ancora continuare a usare il Salone a fini di propaganda politica An annuncia fin d'ora che si atti- verebbe in una durissima battaglia preventiva, affinchè la Fiera del Libro, non si trasformi nel solito strumento propagandistico per la sinistra più o meno estrema». Di più Ghiglia aggiunge: «Se resta così, nasce già morto». E Picchioni? Replica: «Personalmente mi sono sempre adoperato per garantire il pluralismo di tutte le forze culturali. Aggiungo che le perosne non vengonos celte perchè di sinistra o di destra ma perchè sono individuate come testimonial culturali toutcourt. E poi si tratta di programmi in evoluzione ad esempio stiamo studiando anche il tema del salone». Aggiunge: «Sottrarre una manifestazione importante come quella del Salone del Libro ad un possibile declino è stato un atto di responsabilità compiuto dalla Fondazione». Una dichiarazione che Marisa Suino dei Ds condivide, anche se aggiunge: «Sono seriamente preoccupata dall'atteggiamento dichiaratamente fascista del capogruppo di An, della sua volontà di mettere la politica sopra tutto e di delegittimare gli organi che stanno lavorando per rilanciare i Saloni». Per Chiglia, infatti, non vanno bene Moretti, Lavia, Ronconi, Sabina Guzzanti, Davide Riondino, Gigi Proietti, Dario Fo. Pollice verso anche per gli sportivi Marcello Lippi e Julio Velasco e anche per i giornalisti: Riotta, De Bortoli, Mauri, Anselmi, Scalfari, Bocca, Lerner e Mentana. Tutti personaggi che avrebbero dovuto essere chiamati a raccontare i «loro libri». Spiega Ghiglia: «La critica non è rivolta ai personaggi in sè ma a chi ha pensato ancora una volta a persone vicine alla sinistra o all'Ulivo. E' possibile che tra i canatanti ci siano solo Jovanotti, Ligabue, Guccini e il compianto De André. Perché non mettere, ad esempio Renato Zero? Il direttore de "Il Giornale", Cervi, o come Feltri, opinionisti come Sergio Romano non sono persone degne di raccontare le loro esperienze? E' ora di finirla con questa propaganda alla sinistra più o meno estrema». Ma le parole della Suino hanno lasciato il segno. Così anche su pressione del presidente della Giunta, Enzo Ghigo, e dopo una telefonata tra Ghiglia e Picchioni, il capogruppo di An diffondeva un comunicato stampa nel quale si poteva leggere: «La presenza di Picchioni alla guida della manifestazione ci offre rassicuranti garanzie di equilibrio e pluralismo nella gestione della stessa». Ma poi si scarica tutta la responsabilità su Ferrerò: «Il programma preparato dal direttore generale ci preoccupa. Apprezziamo il fatto che sia stato ritirato». Maurizio Tropeano Un'immagine della scorsa edizione al Lingotto: il patron della manifestazione, Guido Accornero, ha annunciato di non voler cedere il marchio «Salone del libro»: l'edizione del '99 si chiamerà «Fiera del libro»