Ricetta francese; un assunto ogni 4 prepensionati

Ricetta francese; un assunto ogni 4 prepensionati Il progetto costerebbe 737 miliardi allo Stato. Per i sindacati italiani non è un modello esportabile Piano-Jospin per ringiovanire gli organici di Renault e Peugeot Ricetta francese; un assunto ogni 4 prepensionati PARIGI. Il governo francese si appresta a lanciare un'offerta speciale per il settore auto: un «quattro per uno» occupazionale (in cambio di un rapido avvìo delle 35 ore), che avrebbe l'effetto immediato di consentire a Renault e Peugeot-Citroén di alleggerire e ringiovanire gli organici (piuttosto anziani) delle loro fabbriche. La età media dei lavoratori alla Renault è infatti di 45 anni; alla Peugeot di 42,6; alla Citroen di 41,5 anni, contro i 28 anni di Fiat-Melfi. Jospin, in sostanza, concederebbe quattro prepensionamenti a 55-56 anni per ogni assunzione di un giovane: accordo valido 6 anni, incentivo statale sui 18 milioni di lire per ogni uscita dal lavoro. Alla fine, i prepensionati sarebbero 43 mila su 186 mila dipendenti, contro 12 mila assunti. Preventivo dell'operazione: 2,5 miliardi di franchi (737 miliardi di lire). Sempre che Karel Van Miert, commissario europeo alla concorrenza, sia d'accordo. Ed è questo il punto più delicato della questione, sottolinea il quotidiano Le Monde che ha pubblicato ieri la notizia. L'accordo fra i ministeri dell'Industria, delle Finanze, del Lavoro e le due case (che parteciperebbero con una quota al finanziamento del piano), sarebbe scontato e aprirebbe le porte all'orario di 35 ore. II progetto lascia però molto freddi i sindacati italiani, che lo giudicano non esportabile in Italia. Per Cgil, Cisl e Uil il «quattro per uno» è in contraddizione con il dibattito aperto sulla spesa previdenziale e non farebbe che alimentare ancora il lavoro nero. Duro il giudizio del segretario confederale Cgil Walter Cerfeda: «La politica dei prepensionamenti non paga, l'abbiamo utilizzata in Italia con esiti grotteschi ed è bene che sia stata eliminata con l'ultima riforma». Il pericolo, ricorda Cerfeda, è quello di incrementare il sommerso con i cinquantenni portando alti costi alla collettività perché «non è pensabile pagare la pensione a chi esce dal lavoro a 40-50 anni per 30-40 anni». Concorda il segretario confederale della Cisl Giovanni Guerisoli: ipotési impraticabile «in aperta contraddizione con il dibattito sulla spesa pensionistica: sarebbe meglio invece pensare a una flessibilità per cui dopo una certa età si passa al parttime». «Il meccanismo francese non ci convince - precisa il numero due della Uil Adriano Musi - farebbe solo aumentare la spesa per le prestazioni previdenziali. Per far entrare i giovani in azienda sarebbe più utile la riduzione del tempo di lavoro per i più anziani».

Persone citate: Adriano Musi, Giovanni Guerisoli, Peugeot Ricetta, Walter Cerfeda

Luoghi citati: Italia, Parigi