«Senza mio figlio, meglio morire»

«Senza mio figlio, meglio morire» Roma: la donna temeva che il tribunale potesse togliergli l'affidamento «Senza mio figlio, meglio morire» Avvelena il bimbo di sei anni e poi si uccide ROMA. Una donna di 34 anni, Manuela Gori, dipendente Rai e separata dal marito, e suo figlio Leonardo, di 6 anni, sono morti lunedì notte poco dopo il ricovero all'ospedale di Monterotondo (Roma). Tra le ipotesi prese in esame dai carabinieri, sta prendendo corpo quella dell'omicidio suicidio: la donna avrebbe ucciso il piccolo, poi si sarebbe tolta la vita. La donna insieme con il bambino intorno alle 23 di lunedì sera è andata in bagno e non è più uscita. La madre di lei, Maria Vittoria Pelimi, di 76 anni, che vive nello stesso villino, in via dei Costaroni, a Riano Flaminio, si è insospettita e dopo circa mezz'ora è entrata e ha trovato figlia e nipote a terra, che non davano più segni di vita La donna ha dato l'allarme e madre figlio sono stati portati in pochi minuti ah' ospedale dove sono morti poco dopo. «Una morte per noi inspiegabile, che ci lascia senza parole. La nostra disperazione è quella di non riuscire a darci una spiegazione», ha detto Mauro Gori, fratello di Manuela e zio di Leonardo. Vicino ai due corpi trovati nel bagno non sono stati trovati elementi per giustificare la tragedia che nel piccolo comune ha creato sgomento. In passato la donna aveva avuto problemi con l'eroina e stava facendo di tutto per uscirne. A questa ragione sarebbe stato legato il suo ultimo viaggio a Vienna per una nuova degenza in ospedale. Una delle ipotesi presa in esame dagh investigatori circa le cause della morte è l'avvelenamento. Secondo quanto si è appreso, è possibile che si sia trattato di un omicidio-suicidio: la donna potrebbe aver fatto ingerire una sostanza tossica al bambino che poi avrebbe assunto anche lei. Questa ipotesi troverebbe conferma nel fatto che la porta del bagno è stata trovata chiusa e il piccolo era già morto all'arrivo dei primi soccorritori, mentre la mamma sarebbe morta durante il trasporto in ospedale Quanto al movente, gli inquirenti stanno vagliando anche l'eventualità che la donna (separata dal marito e con un passato di tossicodipendente) temesse che il figlio le venisse tolto. Nei giorni scorsi, il marito della donna, Giovanni Gori, che risiede a Roma, si sarebbe recato nel comune di Riano per un colloquio con l'assistente sociale. Stando alle indiscrezioni, sembra che qualora si fosse giunti ad un affidamento, il bambino sarebbe stato dato in cura non a uno dei genitori, ma alla nonna, che vive nello stesso villino. Anche il padre del piccolo, a quanto si è appreso, avrebbe avuto in passato problemi con gli stupefacenti. Il magistrato titolare dell'inchiesta ha disposto l'autopsia per oggi aue 12 presso l'ospedale Umberto I di Roma, dove i corpi sono stati trasportati ieri pomeriggio, [r. cri.]

Persone citate: Giovanni Gori, Manuela Gori, Mauro Gori

Luoghi citati: Riano, Roma, Vienna