Da mezzala alle truffe al lotte
Da mezzala alle truffe al lotte Uno degli arrestati a Milano ha anche un passato di giocatore nei bianconeri Da mezzala alle truffe al lotte Franco Curatoli, «genio» nel Derthona in serie C TORTONA. L'operazione «Dea bendata», portata avanti dalla Procura di Monza, ha fruttato finora nove arresti, sei a dicembre e tre la scorsa settimana. Fra coloro che sono stati ritenuti complici della colossale truffa sulle estrazioni del Lotto sulla ruota di Milano, c'è anche Francesco Curatoli, 53 anni, vigile urbano di Cinisello Balsamo, la cittadina dell'hinterland milanese dalla quale si è sviluppata la clamorosa inchiesta. Non si sa ancora bene come Franco Curatoli, di origine pugliese (è nato in provincia di Foggia), sia arrivato a fare il vigile urbano a Cinisello Balsamo. Di certo, da queste parti, c'è di lui un ricordo come calciatore: arrivò al Derthona nel 1970 e nella squadra bianconera, che allora militava in serie C nazionale, giocò un paio di stagioni. Aveva giocato nel Bari in serie B e nella Cavese, in C. Dopo che in tv è apparsa la sua foto, molti in città lo hanno riconosciuto (in quel periodo aveva abitato a Tortona) e l'argomento è divenuto oggetto di commenti. «Era un buon compagno, sempre allegro e disponibile alla battuta - ricorda Bruno Nordio, detto «il cavallino», indimenticata ala sinistra bianconera - Giocava da mezzala e in campo, quando ne aveva voglia, era anche geniale, perchè di classe ne aveva parecchia». In una squadra come il Derthona, che allora se la doveva vedere con Alessandria, Triestina, Venezia, Udinese e compagnia bella un giocatore eclettico come Curatoli serviva senz'altro, a patto che assicurasse continuità di rendimento. Invece, a parte qualche gara in cui era riuscito ad esprimere appieno le sue doti (in un derby con l'Alessandria segnò anche un gran gol), il biondo centrocampista riservò non poche delusioni, costringendo i suoi compagni - come Nordio, Piero Gastaldi, Ghidoni, Gorla, Albino Cella, Pozzi, - a fare gli straordinari per raggiungere la salvezza in quelle due stagioni. Allora, ai giocatori del Derthona veniva corrisposto uno stipendio minimo, ma venivano aiutati a trovare un impiego: Curatoli lavorò per un paio d'anni alla «Mossi & Ghisolfi», una delle maggiori aziende tortonesi. Anche lì non dette l'impressione di impegnarsi al massimo. Cosa che invece pare abbia fatto dopo aver concluso la carriera calcistica quando fu assunto come vigile urbano a Cinisello: grazie al «giochetto» del Lotto - faceva anche il collettore delle varie giocate - risulta dalle indagini in corso che avrebbe messo in banca quasi 4 miliardi di lire. Ettore Piraccini
Persone citate: Albino Cella, Bruno Nordio, Ettore Piraccini, Francesco Curatoli, Franco Curatoli, Piero Gastaldi
Luoghi citati: Alessandria, Cinisello Balsamo, Foggia, Milano, Tortona, Venezia
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