Azioni, un mercato mondiale

Azioni, un mercato mondiale Spariti i rischi valutari nell'acquisto di titoli degli altri dieci Paesi-euro, l'investitore che vuole diversificare ha più opportunità «domestiche» ma non può certo trascurare le altre piazze Azioni, un mercato mondiale ALL'INIZIO del '98 gli investitori erano preoccupati per i possibili effetti negativi della crisi asiatica sulla crescita delle economie occidentali, eppure fiduciosi, in quanto i primi segnali sembravano mostrare una buona resistenza di Europa e Nord America ai venti di crisi provenienti da Oriente. Nel corso dell'anno, però, la crisi è esplosa in tutta la sua violenza. IL CONTAGIO Partita nell'estate '97 in Thailandia, la febbre ha via via travolto un numero crescente di nazioni. Cadute Corea e Indonesia, in serie difficoltà la maggior parte delle economie asiatiche, in ginocchio un Giappone già in cattiva salute (ora il rischio è di diventare il primo Paese del G7 a subire, nel dopoguerra, tre anni consecutivi di calo del Pil), il contagio si è fortunatamente arrestato alle porte della Cina. Nel corso dell'estate la febbre si è avvicinata anche ai Paesi occidentali, dapprima travolgendo la Russia e quindi arrivando a minacciare, in modo piuttosto serio, il Brasile. TRE FATTORI A un anno di distanza, si può solo sperare che il peggio sia passato. Ma la ripresa sarà lenta e graduale, e nel '99 l'economia globale dovrebbe crescere a un passo appena inferiore all'anemico 1,8% del 1998. Le speranze risiedono soprattutto nel 2000, anno in cui il prodotto interno lordo mondiale dovrebbe tornare a crescere a una velocità vicina al 3%, mostrandosi nuovamente in salute. Tre forze principali dovrebbero consentire all'economia di riprendersi nei prossimi anni. 1) Gli effetti positivi del recente passaggio a politiche monetarie più espansive in tutte le principali nazioni: i recenti e potenziali futuri tagli dei tassi nei Paesi del G7 potranno, nel medio periodo, stimolare nuovi investimenti e maggiori consumi, rendendo meno conveniente il risparmio. 2) Il potere di acquisto di imprese e famiglie potrà beneficiare notevolmente anche del crollo nei prezzi dei prodotti energetici e delle materie prime. 3) Le economie in crisi dovrebbero trarre supporto dalle iniezioni di liquidità fornite dal Fondo Monetario Internazionale. RISCHI Questo scenario positivo non è esente da rischi. La prima preoccupazione è quella relativa all'America Latina: se i recenti passi falsi del Parlamento brasiliano nell'approvazione del pacchetto di riforme si riveleranno una minaccia fatale per il piano di austerity, è probabile che la febbre asiatica si trasformi in febbre sudamericana, con impatto negativo sull'economia statunitense. Altri timori sono legati al «credit crunch» (una crisi di liquidità legata al desiderio delle banche di azzerare i rischi, praticamente interrompendo l'erogazione del credito) e alla difficoltà, per le economie asiatiche, di riprendere il trend di crescita senza il traino del Giappone. Le ipotesi di ripresa economica sono infine legate DOW JONES STAHDAKD&POOICSSOO NASDAQ COMPOSITE DJ EURO STO» 50 FTSE EUR0T0P 100 MB 30 FTSE 100 DAX CAC40 IBEX35 AEX N'.KKEI 225 HANG SENG BOLSA INDEX B0VESPA LA PERFORMANCI BELLE BORSE NOTA; per rendimento nei medio periodo si intende ti tasso medio annuo di crescita dell'indice negli ultimi 5 anni. alla speranza che le politiche monetarie restino espansive almeno nella prima metà del '99 e che il problema informatico del 2000 si riveli un nonevento. A cura di LORENZO IORI USA USA USA EURO EUROPA ITALIA GRAN BRETAGNA GERMANIA FRANCIA SPAGNA OLANDA GIAPPONE HONG KONG MESSICOl BRASILE 9274,63 1235,93 2180,3 83^8* ■ 2723,87 35152 5882,6 5006,57 3942,66 9836,6 1186,38 13.842,17 10.121,44 3960,78 6784 24,32 31,85 CI E 1,62% 1,28% 0,30% 1,86% 1,09% 1,17% 3,17% 1,69% 2,08% 1,80% 1,93% Étti 3,05% 1,83% 4,83% VADEMECUM

Persone citate: Lorenzo Iori