Guadagnare con l'euro Ecco la bussola per il '99

Guadagnare con l'euro Ecco la bussola per il '99 Rassegnarsi al rendimento certo del 2-3% offerto dalle obbligazioni o accettare i rischi delle azioni? A questo dilemma non può più sottrarsi alcun investitore. I nostri consigli Guadagnare con l'euro Ecco la bussola per il '99 EURO, ma non solo euro. Soltanto in questi giorni, probabilmente, la gran parte dei risparmiatori si sta rendendo conto che, dopo tanti annunci, la rivoluzione è cominciata: titoli azionari e obbligazionari quotati in una nuova moneta, spezzature da sistemare, arrotondando o vendendo la quota in esubero; fondi di investimento che cambiano pelle. VARIABILI Ma questa è solo la vernice della nuova barca del risparmio che accoglie 290 milioni di europei. Sotto, c'è una realtà complessa, difficile da interpretare. L'avvio, euforico, di Eurolandia è una delle variabili che condizionano un quadro economico incerto: la congiuntura stenta a decollare in Europa; l'indebolimento del dollaro getta un'ombra di dubbio su Wall Street; dal Far East e, soprattutto, dal Giappone giungono più inviti alla cautela che segnali di rilancio. Non sarà, insomma, un anno «facile» per chi investe. Eppure, proprio la rivoluzione monetaria impone a tutti di rivedere il proprio portafoglio. ■OND «SOTTOZERO» Una notizia insolita, passata sotto silenzio, può dare il senso dei mercati, in un momento di deflazione dell'economia e dei tassi. Mediobanca ha lanciato e chiuso con successo, per conto di Pesenti e Falck, un prestito convertibile in azioni Unicredito. La novità consiste nel fatto che, per la prima tranche dell'emissione, per la quale l'azionista ha rinunciato al rimborso anticipato, è stato fissato un prezzo di 101,5 contro un rimborso assicurato a quota 100. Il sottoscrittore, insomma, ha accettato un rendimento negativo pur di acquistare il diritto a comprare, entro 3 anni, titoli Unicredito a un prezzo, tra l'altro, non lontano dai massimi (10.075 lire contro 10.845 lire). BORSA, CHE ATTRAZIONE Basta quest'esempio a sottolineare l'attenzione dei mercati per i titoli azionari di qualità e la rassegnazione, per chi vuole investire nei titoli obbligazionari, ad accettare rendimenti più modesti. «Solo gli italiani - ammonisce Gianluca Vercelli, responsabile del servizio Borsa di Banca Roma - sono abituati ai rendimenti alti, negli altri Paesi europei si convive da tempo con l'attuale 2,5-3%». «Esiste - nota però Fabio Innocenzi di Europlus Credit Rolo - una asimmetria di rischio nelle obbligazioni a questi prezzi. Se tutto va bene si può guadagnare 3-5 lire sul prezzo. Ma, se va male, il rischio diventa molto forte, e le oscilla¬ zioni possono arrivare a 20-30 lire». Anche nell'azionario si rischia, eccome. Ma, si tratta di un rischio meglio remunerato. Di qui la conclusione: preferenza per liquidità e azioni, meno entusiasmo per i bond, visto che i rendimenti obbligazionari sembrano destinati a restar bassi per un bel po' di tempo. AMPIA SCELTA Non tutti, però, sono d'accordo. Perché la maggior parte degli operatori è convinta che, dato un profilo di rischio adeguato al risparmio (medio-lungo termine), anche quest'anno la quota di investimento azionario non dovrà superare il 50%, e anche perché l'obbligazionario, euro o meno, non è votato a sicuro insuccesso: «Nel '98, chi ha investito su un T-Bill a 30 anni scrive Jonathan Fuerbringer sul New York Times - ha incassato, tra capital gains e interessi, il 17,6% ed è stato ben zitto». Per l'anno prossimo? «Corporate bond, ovvero titoli societari, titoli ad alto rischio e alcuni titoli dei Paesi emergenti sembrano buoni» dice Les Nanberg, di Mfs, una delle maggiori società specializzate di Wall Street. CONGIUNTURA Inutile insistere. Quel che è certo è che, nel '99, i risparmiatori dovranno operare in un mercato molto difficile. Ci saranno mercati azionari in ascesa e altri che pagheranno lo scotto di una congiuntura peggiore. Sul versante degli obbligazionari la possibilità di scelta (e di errore) sarà ancora maggiore. Sarà necessario scegliere tra «euro» e «non euro», consapevoli che almeno la metà dei 5000 titoli delle Borse europee vengono quotati fuori dall'area euro (con alcuni gioielli svizzeri, svedesi o inglesi). Nel mercato obbligazionario, di cui ci occupiamo nelle pagine seguenti, sarà importante coniugare la forza (e i possibili capital gains) dei titoli guida, Bund in testa, e le offerte del nascente mercato dei «corporate bonds». Sarà lì, tra le obbligazioni private offerte sul mercato di euro e dollaro che si potranno pescare le migliori occasioni. Ma, quasi sempre, sarà necessaria la guida di un gestore. FONDI ALL'INDICE Le stesse considerazioni valgono per il mercato delle azioni. Con un'avvertenza ulteriore: d'ora in poi svanisce, almeno per l'Europa, il riferimento a una certa area valutaria e prende consistenza la suddivisione in settori. Sarà sempre più interessante investire, quindi, per area di attività (titoli elettrici, chimica, auto ecc.) e non per Paese. Nel grafico di questa pa¬ gina riportiamo una piccola antologia dei titoli che potrebbero primeggiare nell'anno. Ed è sicuro (o quasi) che i magnifici 50 dell'Eurostoxx (l'indice che riunisce la crema delle blue chips europee) potranno godere, almeno fino a primavera, del favore dei gestori. Ma è inutile farsi illusioni: sarà per tutti un anno difficile. OLI ELETTI E solo in pochi potranno ottenere risultati pari o migliori agli indici. Chissà, la formula di successo sarebbe quella di avere, con commissioni ridotte a un terzo o a un quarto, fondi indicizzati che replicano fedelmente il «benchmark», con la medesima proporzione del «Mib 30» o dello «Standard & Poor's». All'estero, questi fondi a gestione «passiva» hanno grande successo, anche perché costano, in spese e commissioni, un quinto dei fondi più elaborati. Ma attenzione: a giudicare dall'esperienza, non sono molti i gestori che riescono a battere l'indice di riferimento. Negli Stati Uniti, patria dei gestori più sofisticati e capaci, solo 1 su 4 riesce a fare meglio dello Standard & Poor's o del Dow Jones. In Italia, di fronte al Mib 30 o al Mibtel, le percentuali non sono migliori... Ugo Bertone LUNEDI' PROSSIMO SPECIALE EURO-FONDE LAI" CLASSIFICA DEI FONDI EUROPEI -'■■j Sul prossimo numero di Tuttosoldi, lunedì 18, in esclusiva per l'Italia, uscirà lo speciale «Eurofondi», dodici pagine dedicate alla prima classifica dei fondi comuni europei nell'età dell'euro. © La Stampa fa parte di un network di otto importanti giornali europei, che si sono consorziati per fornire questo servizio di grande utilità per i sottoscrittori di fondi comuni. & Le Monde (Francia), Le Soir (Belgio), Le Temps (Svizzera), El Pais (Spagna), Money Observer (Inghilterra), Sueddeutsche Zeitung (Germania), Tageblatt (Lussemburgo) stanno quindi pubblicando le stesse graduatorie a disposizione dei nostri lettori, con le performance confrontate su base europea e riclassificate in base al rischio effettivo corso dai gestori. © La rielaborazione delle performance, che consente una lettura più consapevole dell'andamento di un fondo, è a cura della americana Apt, società specializzata nell'analisi finanziaria. NAVIGAZIONE SENZA FRONTIERE LUNEDI' PROSSIMO SPECIALE EURO-FONDE LAI" CLASSIFICA DEI FONDI EUROPEI -'■■j Sul prossimo numero di Tuttosoldi, lunedì 18, in esclusiva per l'Italia, uscirà lo speciale «Eurofondi», dodici pagine dedicate alla prima classifica dei fondi comuni europei nell'età dell'euro. NAVIGAZIONE SENZA FRONTIERE

Persone citate: Fabio Innocenzi, Falck, Gianluca Vercelli, Jonathan Fuerbringer, Les Nanberg, Money Observer, Pesenti, Ugo Bertone