Con l'Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone di Leonardo Osella

Con l'Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone STAGIONE LINGOTTO «MIX» DI PAGINE DA HAENDEL Con l'Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone SI è appena spenta l'eco del rarissimo «Trionfo del tempo e del disinganno» di Georg Friedrich Haendel al Teatro Regio, ed ecco che il Maestro tedesco-inglese ricompare al Lingotto. E anzi uno dei brani in programma, l'aria «Lascia ch'io pianga» dal «Rinaldo»,' era già stata utilizzata da Haendel proprio per il «Trionfo» e prima ancora per la «Almira»: una prassi normalissima all'epoca (l'inizio del Settecento), quando addirittura i compositori potevano impunemente saccheggiare le altrui partiture. L'occasione di ascoltare una scelta di pagine haendeliane nasce appunto dai Concerti del Lingotto, che vedono mercoledì 20 alle 20,30 la presenza della prestigiosa Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone, con l'intervento del contraltista Marco Lazzara. Il programma è un invitante «mix» di arie d'opera e di Concerti grossi. La succitata «Lascia ch'io pianga», cantata dalla afflitta Almirena, fa il paio con la forse più nota «Venti, turbini, prestate» affidata invece allo stesso Rinaldo: è una vera e propria aria di bravura, dalla quale si arguiscono le qualità vocali dell'interprete originario, il castrato Niccolò Grimaldi passato alla storia come Cavalier Nicolino. La parte vocale della serata si completerà con l'Ouverture e Aria «Pena tiranna» da «Amadigi di Gaula» e con l'Ouverture e Aria «Agitato da fiere tempeste» da «Riccardo I, re d'Inghilterra», anch'essa scritta per un «divo» come il contraltista Francesco Bernardi detto «il Senesino». I Concerti grossi previsti nella serata sono quattro. Uno appartiene all'op. 3 (una serie che è stata definita Concerti per oboe, benché tale strumento vi abbia ben scarso peso) ed è il terzo in sol maggiore. Gli altri appartengono all'op. 6 e sono precisamente il primo e il terzo in sol maggiore, il quarto in la minore e il decimo in re minore. Più o meno evidente in tutti è il modello e l'omaggio che Haendel ha voluto tributare alla scuola italiana di Arcangelo Corelli. Gli interpreti dell'appuntamento all'Auditorium del Lingotto sono di ottima fama. L'Accademia Bizantina è stata fondata a Ravenna nel 1983 allo scopo di proporre con la maggior cura possibile il repertorio del Sei e Settecento. L'alta qualità interpretativa acquisita ne ha determinato calorosi successi sia in Italia sia all'estero e in particolare negli Stati Uniti, nonché l'accettazione della presidenza onoraria da parte di Luciano Berio e di Riccardo Muti. Clavicembalista del gruppo dal 1989, Ottavio Dantone ne è diventato direttore musicale nel 1996. Già in giovane età, dopo il diploma a Milano in organo e clavicembalo, Dantone si è distinto vincendo il premio di basso continuo al Concorso internazionale di Parigi e il premio al Concorso Internazionale di Bruges. Insegna anche al Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano. Marco Lazzara proviene dalla musica per tastiera: pianoforte, organo e clavicembalo. In un secondo tempo si è dedicato al canto barocco, grazie alle sue spiccate qualità vocali di contraltista, ma è anche sovente interprete di composizioni con- temporanee scritte appositamente per lui da vari autori. Invitato di frequente da radio e televisioni europee, ha registrato in particolare vari recitals per la Bbc. Leonardo Osella Nella foto qui a fianco il direttore Ottavio Dantone, u destra il contraltista Marco Lazzara /. Accademia Bizantina Sotto l'Ensemble di fiati e archi del Renio

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Lugano, Milano, Parigi, Ravenna, Stati Uniti, Svizzera