«Super-poteri, un pasticcio all'Italiana» di Gian Piero Moretti

«Super-poteri, un pasticcio all'Italiana» Giovenale Bottini, sindaco di Sanremo, è scettico sulle recenti deliberazioni governative «Super-poteri, un pasticcio all'Italiana» «Non servono leggi speciali ma mezzi contro il crimine» SANREMO. Super-poteri ai sindaci? Giovenale Bottini, da tre anni abbondanti sindaco di Sanremo con la casacca di Forza Italia, non ci sta: «Abbiamo già troppi poteri, troppe incombenze. Mi esimo dall'assumere altri incarichi e altre prerogative se prima non vengono varate leggi urgenti. Ripeto, leggi urgenti, non leggi speciali». Signor sindaco, dunque si tira indietro? «Non ci penso nemmeno. Ma se di fronte all'ordine pubblico mi offrono i gradi da questore e poi non mi danno gli strumenti legali per operare, allora non voglio niente. Non ci sto». Pensa che i super-poteri non risolvano il problema della micro, ma anche della macro-criminalità? «Lo ripeto, non servono leggi speciali ma leggi che di speciale abbiano soltanto la velocità con la quale spero vengano approvate, che mettano le forze di polizia nella condizione di poter prevenire il crimine». Perchè, attualmente non ce la fanno? «Non solo non hanno sufficienti poteri, ma sono stati addirittura presi in giro se è vero, come ha detto un rappresentante del sindacato di polizia in un telegiornale di Canale 5, che come indennità rischio gli agenti troveranno in busta paga 28 mila lire al mese. Naturalmente lorde». Crede che tutti gli extracomunitari debbano essere allontanati dal Paese? «Quelli che hanno un lavoro, una casa, una famiglia, i regolari, insomma, sono ben accetti. Ma i clandestini, soprattutto i delinquenti, devono essere rispediti a casa. Subito». Come vede la presenza del sindaco accanto al questore ed al prefetto quando si devono prendere decisioni di ordine pubblico? «Temo sia una cosa all'italiana. Tante belle parole, ma nessuno strumento legale per operare al meglio». Guai è il suo rapporto con prefetto e questore? «Lunedì mi incontrerò con loro e chiederò aiuto. Non voglio che Sanremo perda le sue prerogative di oasi felice, rispetto alle varie Milano e Torino dove si spara e si uccide. E dove la gente non è più tranquilla, ha paura ad uscire di sera. Ha paura anche a stare in casa». Lei come sindaco ha fatto qualcosa contro l'immigrazione clandestina e la criminalità? «L'altra sera i vigili urbani con carabinieri e polizia hanno effettuato un'operazione in via Margotti, nella zona di San Siro, identificando una decina di abusivi, sequestrando merce con i marchi contraffatti, segnalando alcuni clandestini per l'espulsione». Sa che molti sanremesi affittano a prezzi da strozzini case cadenti e stamberghe agli extracomunitari facendosele pagare a peso d'oro? «Sono perfettamente al corrente ed ho già preso alcune contromisure. Ho chiesto un'informativa ad Aamaie ed Enel per avere un quadro delle utenze elettriche nella città vecchia. Poi verificheremo chi abita nelle case e chi le ha affittate in nero. Chiederemo anche la collaborazione delle agenzie immobiliari. Sono certo che non partecipano a quel genere di mercato e potranno fornire alla polizia municipale valide infor- mazioni». Lei crede possibile la repressione del crimine? «Ritengo che il crimine andrebbe prevenuto. Reprimere è come chiudere la stalla quando i buoi se ne sono andati. Ma per prevenire, ritorniamo al discorso di prima: occorre avere i mezzi. Bisogna mettere le forze dell'ordine nelle condizioni di affrontare la malavita o anche semplicemente i clandestini ad armi pari. Intercettare i malfattori prima che commettano i crimini e bloccare i clandestini prima che sbarchino nel nostro Paese». Gian Piero Moretti Agenti di polizia controllano i punti nevralgici di Sanremo per reprimere i frequenti fenomeni di criminalità; secondo il sindaco si otterranno risultati più confortanti soltanto incrementando i mezzi a disposizione

Persone citate: Giovenale Bottini

Luoghi citati: Milano, San Siro, Sanremo, Torino