Biglietti-cd per Zucchero al Palastampa

Biglietti-cd per Zucchero al Palastampa Pubblicate le belle rime dell'artista vercellese Bertotto, le poesie come «Segnali di sopravvivenza» VERCELLI. Può accadere che un bel volume, dove sono raccolte poesie, possa sfuggire. Di solito ci succede (è la maggioranza dei casi), che l'autore porti il libro al giornale e poi tempesti la redazione di telefonate se il pezzo tarda ad apparire... In questo caso, no. Nel caso della raccolta di un lustro di poesie, scritte da Gianni Bertotto, artista vercellese noto specialmente per la sua suggestiva pittura, è capitato esattamente al contrario. L'uscita del libro, personalmente, ci è sgusciata di mano... A farci scoprire Gianni Bertotto come poeta è stato l'editore vercellese Saviolo che, durante l'anno appena trascorso, ha pubblicato - oltre a questo volume che contiene liriche ispirate, poesie dell'anima, versi dell'intimo, racchiuse sotto il titolo «Segnali di sopravvivenza» - altri importanti iniziative editoriali: fra le tante «Ricorda o Vercelli!», sulla visita pastorale di Giovanni Paolo II in città e r«Armanac '99 'n dialèt varsleis». In verità Gianni Bertotto già negli Anni Ottanta aveva dato alle stampe altri suoi versi. Nel 1994 pubblicò anche «Orfani di luce». Ed ora ecco questi «Segnali di sopravvivenza». Le poesie contenute? E' necessario meditarle, soffermarsi a lungo, tra descrizioni degli «arabeschi» della vita ed altre sensazioni. Persino sui passaggi citati sommessamente, commentando la grande musica del trombettista jazz Chet Baker: «In un qualunque giorno/ m'accorsi della distanza/ ascoltando "Almost Blue"...» o «Just in rime, Chet?» [g. bar.] Il pittore e poeta vercellese Gianni Bertotto pubblica la sua seconda raccolta

Persone citate: Chet Baker, Gianni Bertotto