Ieri hanno chiesto un «obolo» al semaforo di corso Venezia per pagare la tassa rifiuti

Ieri hanno chiesto un «obolo» al semaforo di corso Venezia per pagare la tassa rifiuti LETTERE DAL PONTE DEL TANARO Continua il dibattito dopo la simulazione del ponte Bailey svoltasi mercoledì e giovedì. Con il Bailey è stato un assedio E arrivò il fatidico giorno della prova generale del Bailey! Ci è stato riferito che il consigliere Bestente, in un suo intervento a favore della soluzione del ponte Bailey, aveva evidenziato la necessità di «spalmare» i disagi e gli inconvenienti della ristrutturazione del ponte. La prova adottata, però, ha dimostrato come questi in realtà vengano concentrati oltre che aumentati solo ed unicamente per noi che abitiamo in corso Savona e zone adiacenti per il caos dovuto al traffico e al rumore. Si aggiunga inoltre la difficoltà ad immettersi dalle vie laterali sul corso principale, immissione che, una volta avvenuta, ci ha costretti a tempi di percorrenza pari a quelli che normalmente impiegano gli abitanti di Montegrosso o di Costigliole per raggiungere il concentrico di Asti. Abbiamo sopportato l'esperimento, ma ricordiamo che con la soluzione Bailey, dovremmo sopportare il traffico indotto da circa cento mercati annuali, una «Fiera città di Asti» con relativi festeggiamenti di San Secondo, un flusso per le Sagre ed uno per il Palio, ed eventuali altre manifestazioni. Inoltre che dire dell'inquinamento atmosferico causato dagli scarichi dei mezzi che aumenterebbe, dell'inquinamento acustico dei clacson suonati da automobilisti spazientiti ed ignari dei limiti di decibel consentiti per legge ed ancora dei disagi degli abitanti per muoversi all'interno del quartiere da una via all'altra per andare a comprare o per le loro esigenze quotidiane. Riteniamo a questo punto che con l'altra soluzione il corso Savona sarebbe meno intossicato, gli abitanti prenderebbero possesso del quartiere e potrebbero incentivare le attività anche con iniziative di interesse artistico-culturale-sociale: si potrebbe ricostruire quel rapporto tra gli abitanti e i commercianti che, come raccontano «i nonni» c'era tanti anni fa, e non vivere «barricati» sulla sponda destra o sinistra del corso Savona, aspettando la sera per potersi immettere. Seguono 24 firme Il nuovo ponte non vuo dire sicurezza In piena, disastrosa, simulazione del Bailey (ovviamente mirata a legittimare la soluzione «guado»), mi permetto alcune osservazioni: se il ponte non è pericolante, ma potrebbe diventare pericoloso in caso di fenomeni naturali con frequenza cinquecentennale, teniamocelo cosi com'è cercando di dirottare il finanziamento magari su un altro ponte: la simulazione appena compiuta ne dimostra l'urgente necessita. Comprendo la scomoda necessità in cui si trova l'assessore Marengo, di dover sostenere la vali¬ dità di un progetto, non voluto dall'attuale giunta, che (l'ho scoperto recentemente) lega l'aumento della portata d'acqua in primo luogo all'innalzamento di 50 centimetri delle arcate del ponte. Tutti sanno che nonostante l'assoluta eccezionalità dell'evento del novembre '94, la corrente è passata ben al di sotto delle attuali arcate. Che cosa succederebbe se, entro 500 anni la corrente passasse un metro più in alto? Tale livello potrebbe essere raggiunto non per maggior portata, ma per innalzamento del letto del fiume, che la triade (MagisPo, Bacino e Regione) non vuole riportare alla situazione naturale di 40 anni fa, cioè, almeno 5 metri sotto l'attuale livello. Ci si attende dalla giunta il coraggio di una contestazione ed eventualmente di una denuncia, nei confronti di autorità, nominate del governo, per l'omissione di quei provvedimenti (non solo ad Asti) di manutenzione degli alvei dei fiumi. Nel più breve tempo possibile è necessario (e più che sufficiente) ripulire il letto del fiume, per mettere in sicurezza la città. Non mi considero affatto depositario della verità assoluta, ma, in piena serenità, mi sembra logico affermare, ancora una volta, che (al di là dei disagi inflitti, non solo ai commercianti ed ai residenti del corso Savona), il rifacimento del ponte sul Tanaro, non contribuirà minimamente alla messa in sicurezza della città. Perchè rifarlo? Ugo Dezzanl In corso Savona serve un semaforo intelligente Guado o Bailey che sia mi sorge spontanea una domanda. Ad esperti e amministratori che si affannano nel trovare una soluzione per attraversare il Tanaro, non è mal venuto in mente di regolare In maniera intelligente il semaforo all'incrocio fra corso Venezia-via Torchio e il corso Savona? Immagino quando ci sarà il guado (perchè questa sembra la scelta) e il traffico subirà rallentamenti nelle vie laterali, che cosa succederà all'incrocio. Già oggi, nelle ore di punta, si formano in corso Savona lunghe code per far passare un pugno di auto in uscita da via Torchio. Pensarci oggi eviterà di dover correre domani. A. G. Asti Dove si faranno i fuochi nel '99? Non abito in corso Savona, ma ho seguito che cosa sta succedendo per scegliere che tipo di ponte fare sul fiume quando si costruirà quello nuovo. So che ci saranno molti disagi per gli abitanti. Chiedo scusa a loro se mi permetto di chiedere una cosa che può sembrare fuori luogo: nel '99 i fuochi di San Secondo lasceranno il Tanaro, causa lavori sul ponte? Il rione Tanaro perderà l'occasione, anche se per una sera soltanto, di fare qualche affare e di avere un po' di animazione? Lina Servadel, Asti

Persone citate: Lina Servadel

Luoghi citati: Asti, Lettere