Il parere di alcuni primi cittadini della Valle sull'aumento di criminalità
Il parere di alcuni primi cittadini della Valle sull'aumento di criminalità Il parere di alcuni primi cittadini della Valle sull'aumento di criminalità «Sindaci sceriffi, perché no?» Le richieste: azioni giudiziarie più rapide AOSTA. La stella da sceriffo non attira i sindaci. Ma nemmeno li spaventa. «Mi sembra che i colleghi delle grandi città siano orientati a chiedere maggior collaborazione con prefetture e "Comitati per l'ordine e la sicurezza". In Valle, tutto questo c'è già» stempera il sindaco di Aosta Pierluigi Thiébat. E aggiunge: «Quando abbiamo chiesto, siamo stati sempre ospitati in quelle sedi e abbiamo avuto al possibilità di discutere i vari problemi. Credo sia merito anche delle piccole dimensioni della Valle, che favoriscono queste collaborazioni». Negli ultimi anni, anche «l'isola felice» Valle d'Aosta ha avuto qualche problema: dall'aumento degli immigrati clandestini e dello spaccio di droga, al record di rapine della scorsa estate (sei in un paio di mesi), alle ormai abituali «lucciole» nel centro di Saint-Vincent e lungo la statale 26 (tra Nus e Chàtillon), ai due omicidi in meno di tre mesi avvenuti sempre nella zona della «Riviera delle Alpi». «Non sarebbe male essere più operativi - dice il sindaco di Saint-Vincent, Mario Borgio -. Collaboriamo sovente con i carabinieri della zona, abbiamo organizzato anche sei-vizi "anti-prostituzione" con l'impiego di vigili urbani. Non so che cosa potremmo fare di più, forse ci vorrebbe più personale, questo sì». «Dobbiamo comunque stare con gli occhi bene aperti. Ci sono fenomeni da tenere sotto controllo, prima che possano degenerare» ammonisce Thiébat. E ammette di aver ricevuto «segnalazioni peri clandestini che fanno i venditori oppure i parcheggiatoli abusivi nelle vie del centro». Come sindaco del capoluogo, ha a disposizione una cinquantina di vigili urbani. «Molti sono impegnati in mansioni di polizia amministrativa e si occupano di viabilità.. Non è facile distaccarli per altro servizi» spiega. Anche se la scorsa estate era riuscito a ottenere pattuglie «miste» con agenti della questura, per pattugliare a piedi le vie del centro. Ma questo può bastare a risolvere i problemi di furti, droga e clandestini? «Ci vorrebbe più rapidità nell'azione giudiziaria - dice ancora Thiébat -. Mi rendo conto che non è facile...». «A volte c'è la sensazione che il sistema abbia più rispetto del delinquente che della persona onesta - fa eco Borgio -. E' difficile ottenere risultati, persino con i rimpatri dei clandestini. E' accaduto che abbiamo rimandato alcune prostitute in Albania e tre giorni dopo le abbiamo ritrovate sulla strada. Le pare normale?». Nessuno invoca, però, la stella da sceriffo. Tanto meno aspira a diventare un emulo del sindaco newyorchese Ralph Giuliani, fautore del «controllo totale». «Non ab- biamo i problemi delle grandi città e nemmeno abbiamo ancora discusso a fondo la questione» dice il sindaco di Cogne e presidente dei sindaci valdostani, Osvaldo Ruffier. [c. lau.] A fianco, una «retata» di prostitute Sopra, Osvaldo Ruffier, sindaco di Cogne. A fianco, dall'alto Mario Borgio, sindaco di St-Vincent e Pierluigi Thiébat, primo cittadino del capoluogo regionale
Persone citate: Mario Borgio, Osvaldo Ruffier, Pierluigi Thiébat, Ralph Giuliani
Luoghi citati: Albania, Aosta, Cogne, Nus, Saint-vincent, Valle D'aosta
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