Tengo famiglia in 15 lingue di Francesco Manacorda

Tengo famiglia in 15 lingue La bufera sul governo Santer scatena la caccia a consorti e amanti negli uffici del potere europeo Tengo famiglia in 15 lingue Ordinarie storie di nepotismo alla Ue BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Tengolamiglia». Sull'azzurro della Damiera europea, circondato dalle endici stelle dorate, il motto finora «scosto è affiorato nelle ultime sètimane. Il ciclone moralizzatoreche, con una buona dose di demajpgia, il Parlamento europeo scoppiare nelle stanze dellissione sta svelando infatfinora discretamente talogli, cognati, figli, amici & affai/affollano gli organigrammi di Bruxelles con una densità che poco ha di invidiare a quella dei palazzi del jotere italiani. Una pratica che finia presto sotto la lente dei «saggi» {ne Parlamento e Commissione leranno insieme per fare ■ezza sull'anvministrazione di :elles e che è incaricata appunindagare anche su eventuali iodi di nepotismo. ,'ultimo caso di pubblico domiè quello del portoghese Joao de Pinheiro, incaricato delle relsioni esterne con i Paesi di Africa, Qraibi e Pacifico, che annovera tra imembri del suo gabinetto il fidatssimo - si presume - Manuel Paiana. Tra le qualifiche, oltre a quela di aver lavorato per anni alla appresentanza portoghese a Brurelles, il vicecapo di gabinetto del Commissario ha quella di essere fratello della signora Pinheiro, a sua volta funzionaria della Commissione. Tutto regolare, assicurano a Bruxelles, visto che la signora ha passato regolare concorso per essere assunta nell'esecutivo comunitario e che, come ricorda la portavoce del presidente Jacques Santer, i regolamenti non vietano di assumere «mogli, amanti o figli». E dal punto di vista strettamente legale anche il gabinetto Pinheiro è libero di cooptare chi vuole, cognati compresi. Come spiegava qualche tempo fa un altro Commissa- rio: «Ognuno di noi può assumere 2 esperti nazionali al suo servizio, se vogliamo anche il ragazzo del bar all'angolo». Ma quando non di baristi bensì di familiari si tratta, qualche dubbio appare legittimo. Funzionaria, «assunta tramite regolare concorso» è anche la signora Marin, moglie di quel Manuel che si è ritrovato sotto il fuoco del Parlamento perché sotto la sua gestione Echo, il servizio umanitario della Commissione ha firmato almeno un contratto sospetto. Ed è beffardo che proprio in quel caso il Commissario Marin sia finito senza responsabilità alla gogna per colpa di una moglie. Hubert Onidi, il funzionario di Echo accusato di aver firmato il contratto fasullo con la società Perry Lux avrebbe infatti ottenuto - è l'accusa - un impiego di traduttrice dalla stessa Perry Lux per la sua gentile consorte. Una saga di famiglia in piena regola è quella che fa ancora vacillare la poltrona di Edith Cresson. Famiglia non sua, visto che quello per cui è finita sotto tiro la Commissaria francese alla Ricerca è l'aver assunto un dentista suo amico e compaesano, tale René Berthelot, messo a capo di un progetto di studio sull'Aids come «visitatore scientifico» dal 1995 al 1997. Ma assieme al Berthelot padre, anche il figlio ha visto aprirsi per un certo periodo le porte della Commissione, quando gli è stato affidato un contratto per ricerche sul sistema sanitario in Europa. Tra i Commissari c'è però anche chi ha famiglia a Bruxelles senza che questo possa dare adito al minimo sospetto. E' il caso del britannico Neil Kinnock, la cui moglie Glenys è deputata laburista al Parlamento europeo, eletta in Inghilterra, o quello del belga Karel Van Miert, il responsabile della Concorrenza comunitaria, sposato con la signora Annegret che lavora alla Direzione generale X da ben prima che suo marito entrasse in Commissione. 0 ancora il finlandese Erkki Liikanen, la cui moglie Hanalise è un funzionario del governo di Helsinki distaccata fino a poco fa a Bruxelles e che in quella veste ha firmato contratti con l'esecutivo Ue. Da ogni sospetto di nepotismo si sottrae Santer. «Nessun membro della famiglia del presidente lavora in Commissione», ha precisato la sua portavoce. Francesco Manacorda Un commissario ha assunto il fratello della moglie a sua volta funzionaria della Commissione Il presidente della Commissione europea Jacques Santer

Persone citate: Edith Cresson, Erkki Liikanen, Hubert Onidi, Jacques Santer, Manuel Paiana, Neil Kinnock, René Berthelot

Luoghi citati: Bruxelles, Helsinki