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Cattolici Cattolici Appello pro-Ulivo ROMA. «Il Paese non deve essere governato da un cartello di delegazioni di partito, bensì da un progetto stabile e coerente legittimato dalla maggioranza degli italiani... Per questo, chiediamo un rafforzamento del sistema maggioritario e guardiamo con fiducia al referendum elettorale». Arriva dal mondo cattolico il pieno appoggio a Romano Prodi, proprio nel momento più delicato del confronto politico per la formazione dei raggruppamenti in vista delle prossime scadenze elettorali europee; e, con la solidarietà all'idea originaria dell'Ulivo, arriva anche un appello da proporre alla sottoscrizione di «tutti i cattolici democratici». Un invito pressante: «Il Ppi, o almeno la parte "non mariniana" del partito, non deve consumare la rottura con Prodi. Se venisse consumata, ima gran parte del cattolicesimo democratico non seguirebbe i popolari». Tra i primi firmatari: Luigi Abete, già presidente della Coniindustria e co-promotore del referendum; Alfredo Carlo Moro (fratello di Aide), già magistrato di Cassazione; Pietro Scoppola, storico; Luciano Pazzaglia, pedagogista. Insomma, una ampia rappresentanza del mondo cattolico, che abbraccia almeno due generazioni: da Fulvio De Giorgi, esponente dell'associazione cattolica «Rosa Bianca», a Romano Pietrobelli e Marco Ivaldo, legati alla storia e al patrimonio spirituale dell'Azione cattolica; da Donato Mosella, presidente del Centro sportivo italiano a Franco Luigi Pizzolato, presidente dell'associazione lazzatiana «Città dell'Uomo» e ritenuto vicino al card. Martini. L'appello è politicamente all'intesa Marini-Cossiga-Mastella, ne stigmatizza «la strumentalità politica» e la «immoralità», in riferimento ai ribaltoni a livello locale. «Quanto è stato deciso a Roma per la Campania, la Sicilia e la Calabria - scrivono - contraddice la visione del rapporto tra la società e lo Stato che guida storicamente il movimenbto dei cattolici democratici». Puntano al «rilancio dell'Ulivo», i firmatari; ma anche al «rifiuto dell'attuale configurazione del centrosinistra, dopo la fine del governo Prodi»: «La nuova alleanza D'Alema-Marini non garantisce in nulla la componente autenticamente cattolica; su questo punto, Prodi ha il consenso di una parte cospicua del vescovi italiani». Infine, il referendum elettorale: «Va difeso - sottoscrivono gli esponenti cattolici - come via per realizzare direttamente il maggioritario, al di fuori del quale vi è solo un ritorno al passato e la fine di ogni spazio politico riformatore per il cattolicesimo democratico». lm. tor.l

Persone citate: Donato Mosella, Luciano Pazzaglia, Luigi Abete, Marco Ivaldo, Pietro Scoppola, Romano Prodi, Rosa Bianca

Luoghi citati: Calabria, Campania, Roma