QUATTRO PARERI NEL CAPOLUOGO

QUATTRO PARERI NEL CAPOLUOGO QUATTRO PARERI NEL CAPOLUOGO Enzo Guvicii, che gestisce l'edicola della stazione, sta uscendo dalla ricevitoria di via Ferrari. Ha appena giocato le schedine del Totocalcio: «Mi è passata la voglia di giocare il Lotto. Oggi di numeri non ne voglio davvero sapere. L'ho sempre giocato due volte alla settimana. Quello che successo a Milano è disgustoso. Quando ho aperto l'edicola stamane erano in tanti a commentare l'imbroglio. Ci sono sempre meno cose a cui possiamo credere. E' chiaro che il Lotto non è la questione più importante della vita, ma sapere che ci specula e si truffa la gente anche su questo è davvero umiliante. I disonestici sono dappertutto, ma sarebbe meglio frenarli a questo punto». In questo fine settimana Gavioli si è dedicato alla giocate del calcio «Con la speranza che non si scopra qualche imbroglio anche con questo gioco, altrimenti davvero non si saprà più in che cosa credere. E anche se il Lotto spesso è stato definito la «tassa dei cretini» è un fatto di costume, non si può ignorare la sua diffusione a livello nazionale». Remo Mantovani sta effettuando la sua giocata alla ricevitoria di viale Roma: «Gioco parecchio, mai cifre grosse. Due volte alla settimana tento la fortuna, ma non mi piace spendere molto. Non ne ho la disponibilità, e poi non mi sembrerebbe giusto. H Superenalotto ha dimostrato che si può vincere miliardi anche con due colonne. Stamane il primo impulso è stato quello di non venire al botteghino ma poi la tentazione è stata più forte della delusione. Certo che la storia degli scontrini buttati, che è stata scoperta nei giorni scorsi, ha dato un brutto colpo all'immagine del Lotto. Sarà anche vero che è stupido tentare la sorte in questo modo, ma è una consuetudine che accomuna tanti. E quindi il tentativo di truffa coinvolge tanti. La gente è delusa da quanto è accaduto, significa che in Italia non si salva più nulla a questo punto. E' più mia figlia che vince, io non sono fortunato, ma ci provo ugualmente. Credo che continuerò a giocare, certo spero che non si scopra che altre ruote sono state truccate». Renzo Tomosotti ieri mattina ha giocato schedine del Lotto per un totale di 59 mila lire alla ricevitoriatabaccheria di corso Torino: «Ho smesso da tempo - dice - di tentare la fortuna con il Gratta e Vinci e le lotterie. A quelli proprio non ci credo. Mi rimane il Lotto: numeri dei morti, date di nascita, magari le targhe delle auto, si tenta un po' di tutto. Quello che è successo a Milano l'ho letto solo superficialmente, per motivi di tempo e anche per non prendere una grande disillusione. E' un fatto triste, oltre che grave. Stamattina ho giocato ugualmente, per scaramanzia. Ai pensionati come me non rimangono molte opportunità per aumentare la rendita. So che molte persone hanno cercato sul libro della cabala i numeri per inrterpretare quanto è accaduto e li ha giocati. Buon per loro. Io mi limito ad augurarmi che questa vicenda si chiuda quui, che non si scoprano altre truffe del genere. A questo punto ci si potrebbe solo vergognare del comportamento di fronte alla speranza di tanti, pensionati e disoccupati in primo luogo». Lorella remante, altra cliente di corso Torino, gioca sempre lo stesso numero, il 39 sulla ruota di Genova. «Non esce da parecchie settimane - dice - e poi è la mia età. Prima o poi deve uscire e ricompensarmi». Anche il suo commento è improntato al senso di rabbia e delusione per quanto è accaduto. «La gente si sente presa in giro ed ha ragione ad arrabbiarsi. La questione poi è saltata fuori proprio quando già si parlava della vicenda del Lotto alle 8, ed ha suscitato se possibile ancora più clamore. Non si smetterà di giocare, questo è ovvio. Io nemmeno, ma giocando solo sulla ruota di Genova non faccio testo. A questo punto ben venga un cambio radicale del sistema, perchè non è giusto continuare in questo modo». E come lei altre persone nella ricevitoria di corso Torino invocano cambiamenti e disposizioni che possano riportare fiducia nelle estrazioni a sorte. «E per i bambini coinvolti nell'imbroglio di Milano dicono alcuni - non è certo un buon esempio di come ci si debba comportare nella vita».

Persone citate: Enzo Guvicii, Remo Mantovani, Renzo Tomosotti

Luoghi citati: Genova, Italia, Milano